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IL SENSO DEL FONDO

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O TEMPORA, O MORES! Che tempi ragazzi, questi tempi! Se le cose vanno male, se la squadra del cuore non vince più e potrebbe andare a fondo, fino a qualche anno fa ti consolavi con Stock 84, storico sponsor di Tutto il calcio minuto per minuto, oggi speri invece che sbarchi il Fondo. Cinese o americano poco importa, purché metta mano al portafogli­o o almeno giuri di volerlo fare, e non siano pietre false, fondi di bottiglia, ma quattrini veri, pecunia, grana o liquidi, che dir si voglia.

Archiviata la stagione del folclore, in qualche caso raschiato il fondo del barile, il mondo del pallone si affida al Fondo, dall’inglese Fund, fondo azionario, riserva di capitale, entità spesso incorporea e indistinta, per risalire la china e mettere benzina nel motore, non certo a fondo perduto però perché nessuno è più disposto a gettare soldi dalla finestra. Il mecenatism­o è tramontato (Angelo Moratti, Silvio Berlusconi), i costi lievitano e le passioni sono in affanno. Brutto guaio, e non solo a Chinatown.

Scriveva Osvaldo Soriano, sommo cantore: «Il calcio ha le sue ragioni misteriose che la ragione non conosce», e infatti già molti rimpiangon­o il passato quando le tribune degli stadi erano solcate da alcuni giganti del pensiero (perché non farne una collana tipo I maestri del colore?). Tre ex a caso: «L’esonero di Pioli? Mi sto ancora mangiando il secondo testicolo per averlo mandato via. Il primo me lo sono già mangiato» (Maurizio Zamparini, ex presidente del Palermo). «I nostri tifosi ci seguiranno ovunque e con tutti i mezzi a disposizio­ne: pullman, treni e voli charleston» (Angelo Massimino, Catania). «Abbiamo messo una checca sulla torta della squadra» (Edmeo Lugaresi, Cesena).

Potevi biasimarli o farti due risate, ma in fondo sapevi che cosa aspettarti. Erano personaggi in carne e ossa, magari un po’ eccessivi ma schietti e divertenti, più travolgent­i di Alberto Sordi ne Il presidente del Borgorosso football club , fin troppo misurato e sottotono (nella foto: Giacinto Facchetti, Sordi e Sandro Mazzola). Adesso no, la musica è cambiata, è arrivato il Fondo, e se «la serva serve», come insegnava Totò, il «Fondo fonda» e non affonda le eterne illusioni di noi tifosi. Non c’era scelta, d’altronde, alcune situazioni erano a grave rischio, s’intravedev­a il fondo: mancavano soldi, sponsor e pure spettatori. Mancava tutto. Non è dunque il tempo dei rimpianti, è arrivato il momento di accedere alla modernità, l’epoca del capitalism­o familiare è alle spalle, bisogna andare a fondo di tutte le nuove questioni, bisogna capire come governarle. Un’operazione non priva di difficoltà. C’è il pericolo di toccare il fondo, tanto poi si torna a galla.

«Sicuri di risalire? A me è successo di cominciare a scavare…» ammoniva Freak Antoni. E se avesse ragione? La Brexit, ci ha insegnato che le previsioni degli economisti erano sbagliate, e non di poco. E allora perché non dare retta all’indimentic­ato frontman degli Skiantos? «Quando prendo lo stipendio/in gelati me lo spendo/i gelati sono buoni/ma costano milioni» cantava.

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