Estetica lineare
Le sneakers «ricostruite» secondo Santoni: la linea la danno i pellami e il fondo è super flessibile. Minimal soltanto in apparenza.
CONIUGARE FORME, linee, utilità con il bianco, non colore per eccellenza? È stato per anni il cruccio di architetti e designer che, emancipatisi dal preconcetto dell’armonia del bianco legata alle strutture classiche (per secoli questo colore è stato erroneamente associato all’antichità classica: templi, statue e decorazioni che bianchi in origine in realtà non erano), sono riusciti a inventare luoghi ed elementi tanto bianchi quanto funzionali con una chiave contemporanea e talvolta avanguardista. Esempi come Casa Fez di Alvaro Siza in Portogallo o la spagnola Casa del Acantilado di Fran Silvestre per quanto riguarda l’architettura domestica, ma pure, a Foligno, la Chiesa di San Paolo di Massimiliano Fuksas per l’architettura religiosa o il Getty Center di Richard Meier a San Diego per le strutture museali rappresentano tentativi riusciti d’interpretare il non colore lontano dagli schemi dell’ortodossia classica.
LA STESSA VOGLIA
di ricerca e di superamento dei propri limiti attraverso il design si ritrova nelle ultime sneakers del mondo Santoni, un omaggio ai colori (bianco ma ci sono anche le varianti in nero e blu) e alle linee (il cuoio si sovrappone in maniera decisa alla pelle scamosciata per un effetto dinamico ma sempre regolare) che prende il nome di Wide. Il marchio di calzature d’eccellenza made in Italy ha creato per questo inverno una «versione luxury» delle sneakers metropolitane di tendenza senza dimenticare l’importanza dell’estetica: «L’apparenza minimal e pulita è raggiunta grazie all’assenza di cuciture a vista e tagli vivi della pelle, e la delicata combinazione dei materiali dà al modello una silhouette ricercata» spiegano i creativi della griffe; a questo si aggiungono anche l’antiscivolo bicolore sul battistrada (con l’arancione iconico del brand marchigiano) e il fondo super flessibile con inserto in gomma.
In altre parole: destrutturare per poi ricostruire. È stata questa la missione dei creativi di Santoni nel progettare la Wide: liberare cioè la calzatura, in particolare le sneakers, di tutte le cuciture per poi «ricostruirle» seguendo le indicazioni armoniche delle linee dei pellami, della funzionalità della suola in gomma e dell’estetica elegante e non banale.