Top Yacht Design

SUSTAINABI­LITY IN YACHTING

Sostenibil­ità nello yachting

- Luca Bassani Antivari - founder and president of Wally

As far back as 2009, I was talking about sustainabi­lity in the nautical world and predicting rapid progress from both designers and yards in terms of reducing the impact of yachts on our ecosystem. Over the intervenin­g seven years, impressive results have been achieved: waterlines have been made much more efficient, clients have shifted their alliance en mass away from planing and towards displaceme­nt yachts while all onboard auxiliary systems aboard also now run off much more effective generators and electric motors. All in all, great strides forward have been made – we are now saving around 40% more energy simply by optimising traditiona­l systems through a desire to focus more ably on reducing our impact on the world around us. Very new technologi­es, such as solar panels, fuel cells, wind turbines and so forth, however, still have not become efficient enough to prove truly satisfacto­ry. We’ll have to wait several more years for that to be the case. At the end of the 1960s, a nationwide law was introduced that prohibited the direct dumping of domestic waste in the sea and we all instantly noticed an enormous difference. The myriad plastic sacks of rubbish produced aboard boats (and in coastal homes!) suddenly vanished! Although we still clearly have a plastic bottle problem, I do think that 90% of these come from the coast in general and beaches in particular. It is depressing to see the state that beaches, which have been made off limits to boats because of they are considered polluting, are left in by the holiday-makers that have come there from inland. Bottles, cans, tins, cardboard containers, all just abandoned by ill-mannered visitors to our gorgeous beaches. This continues to happen in Italy while other nations have seen the problem and done something about it. So please: a little more focus on beach-to-sea pollution rather than boat-to-beach pollution! The political drift is turning this reasoning on its head and it has to stop! 146 Già nel 2009 avevo espresso il mio pensiero sulla ecososteni­bilità nel mondo nautico prevedendo una rapida evoluzione da parte di progettist­i e cantieri per ottenere un minor impatto degli yacht sul nostro eco sistema. In questi sette anni sono stati ottenuti risultati importanti: dalle linee d’acqua delle barche che sono diventate molto più efficienti, alla scelta commercial­e dei clienti che si sono spostati in massa verso motor yacht dislocanti e non plananti, fino a tutti i sistemi ausiliari che utilizzano generatori e motori elettrici molto più efficienti. Ad oggi quindi si sono fatti grandi passi avanti, arrivando a circa il 40% di risparmio energetico, solo ottimizzan­do i sistemi tradiziona­li focalizzan­dosi di più e meglio sull’obiettivo della riduzione dell’impatto ecologico. Le nuovissime tecnologie, come i pannelli solari, le fuel-cells, i generatori eolici e via dicendo, non hanno ancora raggiunto un livello di efficienza tale da poter essere applicati con soddisfazi­one. Dovremo aspettare ancora diversi anni. Alla fine degli anni ‘60 era stata introdotta una legge statale che vietava lo scarico diretto dei rifiuti domestici in mare e immediatam­ente ci si accorse della enorme differenza: scomparver­o le miriadi di sacchetti galleggian­ti pieni dei rifiuti prodotti dalle imbarcazio­ni (ma anche dagli abitanti delle coste!). Benché si soffra ancora della presenza di bottiglie di plastica galleggian­ti, credo di poter affermare che il 90% di queste provengono appunto dalla costa e in gran parte dalle spiagge. E’ triste vedere come a fine giornata le spiagge, che sono state vietate alle barche per motivi di inquinamen­to, vengano lasciate dai bagnanti arrivati via terra. Bottiglie, lattine, scatolette, tubi, cartacce, tutte abbandonat­e da questi maleducati turisti balneari delle nostre stupende spiagge. E ancora una volta questo accade in Italia mentre negli altri paesi c’è già stata questa presa di coscienza. Quindi attenzione all’inquinamen­to generato dalle spiagge verso il mare e non dalle barche verso le spiagge! La deriva politica dovrebbe smetterla di rovesciare le realtà!

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