A dazzling debut
Gemma is a 55-metre sloop penned by young guns, Alberto Franchi and Antonino Muto, for their degree thesis. Quite a quirky design with Wally-esque influences, this is a very creative and personal project that gives us great faith in Italian design’s potential for growth, courtesy of the talents of up-and-coming generations.
Gemma’s strongest feature is her deckhouse which is made entirely from electrochromic glass, the tint of which can be changed at will from completely transparent to totally dark, to protect occupants from both sunlight and prying eyes. “We chose a glazed deckhouse because we wanted a boat that allowed its guests to maintain contact with the outside world even when they found it preferable to be in a sheltered area,” explains Antonino Muto, What he does not add is that the
rest of the yacht is very far from standard fare. The main deck, for instance, has two large communal areas: an open-plan with lounge/relaxation and control zones and then a second bar with the sea-facing balcony. The guest cabins, crew mess and gym are below decks.
At first sight, both interiors and exteriors have a minimalist look but on closer inspection it is clear that there are also a lot of carefully-honed yet rather fun, quirky design features. The detailing is also wonderfully fine and planned with meticulous focus. Si chiama Gemma ed è lo sloop di 55 metri disegnato per la tesi di laurea da due giovani yacht designer: Antonino Muto e Alberto Franchi. Un progetto insolito e innovativo che risente probabilmente di influenze wallyane, ma che le rielabora in maniera personale e creativa dimostrando, una volta di più, come lo yacht design italiano abbia, proprio grazie alle nuove generazioni, delle enormi potenzialità di crescita. Punto di forza di Gemma è la deckhouse interamente realizzata con vetri elettrocromici che possono variare la loro opacità passando da completamente trasparenti a totalmente oscurati in modo da proteggere dai raggi solari o da garantire il massimo della privacy. «Abbiamo scelto una deckhouse vetrata perché volevamo una barca che consentisse ai suoi ospiti di restare in contatto con l’esterno anche quando preferiscono essere in ambiente ri- parato», spiega Antonino Muto, Quel che invece questo giovane designer non dice è che anche il resto dello scafo è tutt’altro che banale. Il ponte principale prevede due grandi aree comuni: un open space con lounge, area relax e control zone e una seconda area, sempre open, con lounge bar corredato di balcone sul mare. Sottocoperta trovano invece spazio le cabine ospiti, la crew mess e la palestra.
Sia gli interni sia gli esterni hanno un aspetto che a prima vista può apparire minimal, ma che è invece il risultato di studi accurati e di divertenti e insolite creazioni di design, oltre che di una attenzione maniacale ai dettagli.