Top Yacht Design

Ecco l’ultima proposta di Team for Design, Enrico Gobbi

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«Intrigante. Perché ha un appeal al tempo stesso classico e con accenti sportivi. E perché in 42 metri nasconde grandi volumi, propri di yacht di maggiori dimensioni e in generale ha un’impostazio­ne più vicina a quella di una navetta. Qui però siamo davanti a uno yacht semidisloc­ante. Quindi, intrigante!». Così Enrico Gobbi, definisce l’ultimo progetto di Team for Design, lo studio che nel 2005 ha fondato nella sua Venezia.

Un progetto che, come spiega Gobbi, nasce da una duplice esigenza: «Ci mancava un progetto di queste dimensioni. Al tempo stesso volevamo proporre un 42 metri che avesse tutto quanto è possibile trovare su un 50 metri, mantenendo­ci sotto le 500 tonnellate di GT».

Il T42, questo il nome della novità, non è allo stadio di concept, ma è un progetto completo e verificato dal punto di vista ingegneris­tico nel confronto con Rossi Navi, cantiere per il quale Team for Design ha firmato più di uno yacht. «Verrà presentato al Monaco Yacht Show di Montecarlo», spiega Gobbi che sottolinea la scelta, in un momento in cui l’axe bow va per la maggiore, di una prua classica e slanciata.

«Per il T42 abbiamo scelto la prua che definisco timeless anche perché ritengo che l’axe bow, al di là della moda, sia indicata a yacht più lunghi di almeno 10 metri e con uno spirito diverso. Il T42 è uno yacht pieno e quindi la prua tradiziona­le slancia tutto il profilo». Una leggerezza

nel profilo che è sottolinea­ta, oltre che dalla prua, anche da quelli che Gobbi chiama: piccoli artifici. Sono le tre finestratu­re a goccia che segnano i fianchi del T42 e che rendono più dinamico tutto il complesso. Un obiettivo ottenuto anche grazie all’utilizzo di un diverso colore, il grigio, per i quattro elementi struttural­i che, slanciati in avanti, sostengono upper deck e fly e che risaltano sul bianco generale dello yacht.

Elementi che evidenzian­o ulteriorme­nte le finestratu­re a goccia che sul ponte principale, in corrispond­enza del salone e dell’armatorial­e a prua, arrivano con il loro particolar­e disegno a realizzare un’apertura in pratica a tutta altezza. E lo stesso avviene sull’upper deck in corrispond­enza del salone.

«Non solo», aggiunge Gobbi. «Sempre sull’upper deck, sul lato sinistro, e sempre in corrispond­enza del salone, una sezione del parapetto si apre all’esterno permettend­o così dall’interno la vista libera sul mare».

E di vista libera sul mare gode anche la suite armatorial­e grazie a un terrazzino che si apre sul fianco di sinistra della cabina. Un altro spazio all’aperto che si aggiunge a quelli della terrazza sull’upper deck posta a prua della plancia e che ha una superficie di ben 20 metri quadrati, oppure del fly lungo ben 14 metri. «E per raggiunger­e il fly ci sono due scale», sottolinea Gobbi. «Abbiamo infatti cercato di inserire nel T42 tutte le soluzioni che si trova-

no in genere nelle imbarcazio­ni di maggiori dimensioni, consideran­do i nostri precedenti progetti e quello che offre il mercato. Abbiamo così studiato a fondo i percorsi a bordo, quelli degli ospiti, dell’equipaggio e, naturalmen­te, quello del cibo. Per questo sul T42 abbiamo per esempio due sistemi di scale: una interna e una esterna. Credo sia una soluzione unica per un 42 metri».

Gli interni del T42 sono per ora definiti dalla compartime­ntazione dello yacht («Un’organizzaz­ione direi classica, ovviamente aperta alle esigenze dell’armatore», spiega Gobbi) ma da parte di Team for Design non manca una proposta per quanto riguarda l’interior design. «Immaginiam­o interni molto chiari», spiega Enrico Gobbi. « Quindi penso a essenze come l’acero sbiancato, con punti di pietra bianca. Materiali naturali per realizzare ambienti all’insegna di uno stile italiano e moderno. Che esaltino i grandi spazi e volumi che non ci si aspettereb­be da uno yacht di 42 metri che ha uno spirito al tempo stesso classico e sportivo. Uno spirito assolutame­nte non scontato. Direi intrigante», conclude il designer.

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