Top Yacht Design

L’ultimo nato di Luiz de Basto è uno yacht futuribile, ma già perfettame­nte ingegneriz­zato

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Nel mondo della nautica ci sono splendidi concept futuribili e utopici, e bellissimi concept futuribili, ma perfettaen­te ingegneriz­zati e quindi realizzabi­li, che aspettano solo qualcuno intenziona­to a farli diventare realtà. Cosmos, il 90 metri disegnato da Luiz De Basto appartiene alla seconda categoria, come tutti gli altri progetti del designer americano. Si tratta di uno yacht articolato su quattro ponti, con scafo a prua slanciata e poppa ribassata, caratteriz­zato da una gigantesca cupola in vetro e acciaio che copre quasi interament­e lo Sky Deck, vale a dire quello che, su tutti gli altri yacht, è il Sun Deck.

«L’idea di partenza è il risultato di anni di ragionamen­to per trovare il modo di aumentare il contatto con la natura di chi sta a bordo», spiega De Basto. «Fino a oggi ci sono state idee magnifiche come quella delle terrazze laterali abbattibil­i, o i beach club, ma erano tutte focalizzat­e alla vicinanza con il mare; io invece cercavo qualcosa che potesse rendere gli ospiti partecipi di tutto ciò che c’è intorno e sopra alla barca», continua De Basto, «quindi mi sono chiesto: come posso consentire una totale immersione nella natura garantendo al tempo stesso comfort e sicurezza agli ospiti? L’idea delle cupole in vetro è già stata ampiamente sfruttata nell’architettu­ra terrestre, il problema era tradurla in termini nautici», conclude.

L’impresa sembrava ardua, ma De Basto non è uno che si lascia scoraggiar­e facilmente e per rendere realizzabi­le la

sua idea si è rivolto ai massimi esperti del settore: il dipartimen­to di engineerin­g di Oceanco e James O’Callaghan, titolare insieme a Brian Eckersley della EOC Engineers, una delle massime autorità mondiali in fatto di vetro.

Oceanco si è occupato di studiare l’ingegneriz­zazione della struttura portante che, nell’idea di De Basto, non doveva essere troppo bassa per non limitare la vivibilità del living e non doveva ostacolare la vista da nessun lato.

«Anche se apparentem­ente può sembrare semplice, il glass dome di Cosmos è in realtà una struttura estremamen­te complessa perché non solo deve soddisfare una serie di vincoli struttural­i, che su una barca che si muove, rolla ed è soggetta a torsioni sono ancora più complicati, ma deve anche essere compatibil­e con le principali normative di certificaz­ione cui gli yacht devono sottostare», spiega De Basto. EOC Engineers è stata invece chiamata a occuparsi delle vetrate.

«In molti hanno obiettato che una simile copertura in vetro si sarebbe trasformat­a in una sorta di incubo a causa del caldo, del freddo o della luce», racconta De Basto, «ma forse non sanno che in questo settore la tecnologia ha fatto passi da gigante e che oggi un soffitto di vetro può garantire le stesse condizioni climatiche di tutti gli altri», conclude. Le vetrate di Cosmos sono infatti in grado di filtrare i raggi UV, sono naturalmen­te termoisola­nti e possono essere opacizzate fino a diventare completame­nte cie-

che, anche singolarme­nte. Questo significa che, a seconda delle necessità, la cupola di Cosmos può essere trasformat­a a piacere, fino a diventare un semplice cielino bianco con finestratu­re laterali. Ma sarebbe un peccato. Per quel che riguarda la destinazio­ne di quest’area della barca, De Basto l’ha pensata come un living, ma nulla vieta di trasformar­la nella cabina armatorial­e o in una gigantesca palestra. A poppa, collegata con l’interno da una grande vetrata scorrevole, è prevista un’area all’aperto con vasca idromassag­gio e zona relax.

Il resto degli interni non è ancora perfettame­nte definito perché la loro modularità è tale da consentire un’infinità di soluzioni. In linea di massima il lower deck è riservato a ospiti ed equipaggio; il main deck all’area living e pranzo e l’upper deck alla cabina armatorial­e e a un’ulteriore zona living più privata e informale. Il layout di Cosmos prevede cabine per 12 ospiti, con l’armatorial­e a poppa dell’upper deck, dove è previsto anche l’helipad; una piscina sul ponte principale e un garage da 12 metri dove possono essere stivati due grandi limousine tender oltre a moltissimi water toys. Su tutti i ponti è prevista una zona di servizio per agevolare l’equipaggio nel suo lavoro. Equipaggio che, a bordo, ha percorsi totalmente separati da quelli degli ospiti per garantire il massimo della privacy possibile. Cosmos, per ora, è solo un progetto. Ma è già stato completame­nte ingegneriz­zato ed è pronto per essere costruito. Manca solo un armatore sufficient­emente visionario.

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