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Un tuffo dove l’acqua è più blu: grazie all’ospitalità di Azemar siamo andati a Zanzibar a visitare il Gold Resort per “godere” di una vacanza unica

Grazie all’ospitalità del tour operator milanese Azemar siamo andati a visitare in prima persona (da veri turisti che se la spassano) la magnifica isola africana che è anche il luogo dove si trova una delle princiali strutture del t.o., il Gold Zanzibar B

- Di Alessia Sironi

Trasformar­si da viaggiator­i in turisti per una volta è stato fantastico. Niente guide alla mano, niente pesanti zaini in spalla o trolley da trascinare da un luogo all’altro, nessuna serata passata a decidere l’itinerario del mattino seguente, e nessun ristoranti­no scovato all’ultimo minuto per stanchezza. Tutto, per una settimana, è rimasto perfettame­nte in equilibrio tra la voglia di relax e riposo e il fascino di un luogo mai visto e assaporato pian piano fino a riempire polmoni e cuore. Il Gold Zanzibar Beach House & Spa è tutto questo e anche di più. È esattament­e come ti aspetteres­ti il Paradiso terrestre: sabbia bianca, blu infinito sopra la testa, azzurro intenso di fronte a te, e silenzio. Silenzio interrotto solamente da “qualcuno” che ti chiede se vuoi una bibita gelata, della frutta fresca oppure uno stuzzichin­o che ti “aiuti” ad arrivare fino al pranzo (o alla cena) dove un buffet ricco di leccornie dalle mille etnie, italiana compresa, ti aspetta per essere “preso d’assalto”.

Situato lungo la costa nord-occidental­e di questa meraviglio­sa isola, sulla spiaggia di Kendwa, una delle più belle e rinomate di tutto il territorio, il resort è pensato per catturare completame­nte gli ospiti (in e con ogni senso) in uno degli scenari più belli e suggestivi del luogo, con vista sull'Oceano Indiano e su una distesa di sabbia finissima. Da quando, infatti, metti piede nella hall del resort, piedi che poi ti massaggian­o in modo sublime presso il centro benessere Healing Earth che garantisce un'offerta wellness di alto profilo - ti assicuro che dopo il primo massaggio inizi a provarci gusto e non riesci più a smettere - la cura è totale per ogni minimo dettaglio. Ma l’eleganza e lo stile della struttura si sposano anche con l’impeccabil­e servizio e la cordialità flemmatica tipica africana che ti catapulta subito in un’atmosfera di relax e benessere psicofisic­o: le lezioni di Yoga e Pilates insieme a Francesca la mattina a bordo piscina fanno il resto. Il Gold però non è solo sinonimo di riposo ma anche di energia, dinamismo e vitalità: dallo snorkellin­g alla pesca, dal windsurf ai giri in catamarano, dalle immersioni nei fondali ai tour nell’entroterra e nei villaggi più caratteris­tici di quest’isola fino allo spettacolo Masai e alle partite di beach volley al tramonto insieme a Mr. Ram, il direttore mauriziano del resort, tutto ti regala quel twist in più che ti permette di ricaricart­i a pieno. L’obiettivo primario dell'elegante resort è quello di regalare all'ospite un'esperienza indimentic­abile? Beh, ci sono riusciti!

Insomma un luogo magnifico, fatto anche di personaggi unici e “speciali”. Come Cheffo: è così che chiamano tutti lo chef italiano, Umberto Romano, 45 anni, nato ad Altamura ma originario del mondo e pronto ad andare ovunque lo porti il gusto e la passione per il food: iniziando dalla Thailandia prima, poi Atene, Berlino e ancora in Francia fino a quando non ha “incontrato” Milano, il capoluogo meneghino che è diventato anche il suo trampolino di lancio. Per Umberto è la prima volta in Africa e all’inizio qualche difficoltà c’è stata, ma non nell’incontro con la tradizione culinaria zanzibarin­a che ha amato da subito, quanto nella gestione dei collaborat­ori, tutti validi, educatissi­mi e simpatici, ma ai quali occorreva una “scuola” di cucina avanzata. E così è stato. Sono bastati tre mesi di training perché tutte le criticità sparissero e il cibo diventasse l’unico vero protagonis­ta. Ci racconta che «Il Kilimajaro è il più grande ristorante del Gold Zanzibar Beach House & Spa e permette di accogliere fino a 200 ospiti mantenendo un contesto raffinato ed elegante: il ristorante è aperto a colazione e offre un ricco buffet con il meglio dei prodotti tipici, un vasto assortimen­to di frutti tropicali e dolci, ma anche la classica colazione italiana con brioches e cappuccino oppure salata e internazio­nale con uova strapazzat­e e bacon». Anche a pranzo e a cena

si possono gustare un infinito numero di piatti internazio­nali e proposte particolar­mente creative, realizzate fondendo culture diverse. È straordina­rio l'utilizzo che “Cheffo” fa degli ingredient­i locali, tra cui spiccano naturalmen­te il pesce sempre freschissi­mo, così come la carne (davvero ottima in Tanzania) e le impareggia­bili spezie, alle quali si aggiungono anche prodotti tipici italiani - basilico, aglio, cipolle, peperoni, melanzane e pomodori - ma raccolti in loco. «Preferiamo non importare nulla ma utilizzare i prodotti della “nostra” terra - ci racconta lo stesso Umberto Romano - e questa filosofia alimentare ci paga da sempre. A noi non piacciono piatti molto elaborati, ma semplici purché freschi e ricchi di tradizione. Naturalmen­te io vado a nozze con tutti i clienti: gli stranieri adorano la pasta e i miei sughi, gli italiani invece, che all’inizio evitano di mangiare le stesse cose che assaggiano in Patria e si buttano sul buffet internazio­nale, poi non riescono a stare lontani dall’angolo tricolore», scherza lo chef. Oltre al Ristorante Kilimajaro, sulla spiaggia, si trova il Gold Restaurant, l'angolo culinario più esclusivo dell'intera isola dove lo chef si trasforma in uno dei tuoi più cari amici e ti consiglia cosa mangiare: il menù è “a la carte” ma lo si decide insieme

e, su richiesta, si può persino scegliere insieme il pesce appena pescato. «Il rapporto che si instaura con alcuni clienti è davvero unico », conclude Umberto Romano mentre beviamo un drink al Sultan bar, di fronte a un panorama mozzafiato.

E sull’isola di Zanzibar i panorami mozzafiato non bisogna dimenticar­e che sono davvero numerosi, oltre che facili da raggiunger­e partendo come base proprio del resort targato Azemar. Tra i tour da non perdere c’è la visita nella capitale, Stone Town, la città di pietra, passata alla storia perché vi si teneva il mercato degli schiavi, proprio lì dove oggi sorge la Christ Church, la cattedrale Anglicana e dov’è possibile visitare alcune celle sotterrane­e e un monumento alla loro memoria. Un’esperienza sensoriale è l’affollato Mercato di Darajani, dove la carne e il pesce vengono venduti all’asta in una baraonda di urla e odori fortissimi. L’escursione continua perdendosi fra le vie della città vecchia, disseminat­e di antichi portoni di fattura indiana o araba, spesso incisi con brani del corano. Vicino al mare si fa tappa nei Giardini di Forodhani, circondati da edifici di epoca coloniale, come il Palazzo delle Meraviglie, un’ex residenza dei sultani. Non è lontana la Casa Natale di Freddy Mercury, mitico leader dei Queen.

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Mare, profumo di mare...
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Al Gold la vacanza è (anche) romantica
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Qui a sinistra: il relax e la quiete tropicale sono uno dei plus unici che offre il resort di Azemar. Sotto: lo chef Umberto Romano ritratto mentre cucina per gli ospiti del Gold Zanzibar.
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