SPECIALE TRENI: UN SETTORE CHE CRESCE.
Gli italiani che viaggiano, per le vacanze e non solo, apprezzano sempre di più il treno: sia i convogli ad alta velocità che i regionali diretti verso le mete “minori”
Il mercato italiano del trasporto su rotaia funziona molto bene, anzi sempre meglio. Merito è innanzitutto dei player che si dividono il lavoro nel comparto dal 2012, anno nel quale è iniziata la liberalizzazione del servizio. Ovviamente a fare la parte del padrone sono i convogli ad alta velocità - griffati da Trenitalia e da Italo - ma anche il trasporto “regionale” aumenta man mano le sue prestazioni. Insomma l’Italia è sempre di più un “Paese da treno”, tanto che viene presa a modello anche all’estero. E in particolare in Spagna: lo scorso 4 ottobre a Madrid, in occasione della prima “giornata sul settore ferroviario” organizzata dalla spagnola CNMC (Commissione nazionale della concorrenza e del mercato), è stato infatti il presidente dell’Autorità di Regolamentazione per i Trasporti italiana, Andrea Camanzi, ad illustrare agli stakeholders iberivi i vantaggi in Italia dopo l’apertura del mercato. “La liberalizzazione del trasporto passeggeri sull’alta velocità ha fatto bene al mercato”, questa è la sintesi riferita da Camanzi. Lo dicono con chiarezza proprio i dati dell’Autorità dei Trasporti. Primo tra tutti quello relativo al tasso di crescita annuo di passeggeri per chilometro: un dato che se dal 2010 al 2011 è aumento in media del 3,8% anno su anno, a partire dal 2012, l’anno della liberalizzazione e dell’ingresso di Italo nell’alta velocità italiana, il tasso di crescita annuo di passeggeri per chilometro è salito del 12,3%. Ovvero oltre tre volte tanto. Ma non basta: i benefici per i passeggeri si sono visti anche sul fronte dei prezzi. Dal 2012 al 2018 infatti, i ricavi passeggeri per chilometro sono scesi del 3%. Tradotto in parole semplici, grazie alla liberalizzazione il prezzo dei biglietti è sceso e i servizi sono migliorati. E ancora, parallelamente è anche aumentato il numero di treni che permettono ai passeggeri di spostarsi da una destinazione all’altra, Sulle tratte principali, le percentuali di crescita dal 2012 a oggi sono a tre cifre: Torino – Milano +387%, Roma – Napoli +353%, Firenze – Roma +230%, Bologna – Firenze +211%, Milano – Bologna +217%. Insomma Andrea Camanzi, ha raccontato come la prevista apertura del mercato ferroviario del trasporto di passeggeri spagnolo alla concorrenza, in vista della fine del monopolio della statale Renfe, prevista per dicembre 2020, e dell’arrivo di nuovi protagonisti sul mercato, non potrà che fare bene al comparto, proprio come avvenuto in Italia. Ma oggi possiamo anche tranquillamente affermare che agli italiani non piace solo l’alta velocità su rotaia ma anche il trasporto ferroviario regionale. Ovvero quello che di norma è il più utilizzato per raggiungere le principali mete di vacanza balneari e non solo. Questa tipologia di trasporto allora, nei primi nove mesi del 2019, ha registrato dieci milioni di persone in più (+2,8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Basti pensare che solo a settembre 2019 i viaggiatori sono aumentati di oltre un milione (+3,4%) rispetto allo stesso mese del 2018. In particolare poi vale la pena sottolineare come è la Sicilia, meta turistica ad alta caratterizzazione balneare ed estiva, la regione con il maggiore incremento di viaggiatori a bordo dei treni regionali: circa 930mila persone in più (+12,7%) hanno viaggiato nei primi nove mesi del 2019, rispetto allo stesso periodo dell’anno 2018. Anche la rete ferroviaria infine cresce di conseguenza: oggi infatti la lunghezza complessiva dei binari lungo la Penisola ammonta a 24.502 km, di cui 1.467 km di binari fanno parte della rete ad Alta Velocità/ Alta Capacità. Tutte le linee della rete nazionale inoltre sono dotate di uno o più sistemi di protezione della marcia del treno, che rendono l’infrastruttura ferroviaria di RFI tra le più sicure d’Europa.