Il futuro del travel riparte da Rimini...
Una fiera proiettata al turismo che verrà: così si presenta la 57 a edizione della manifestazione TTG Travel Experience. Non mancano spunti e sorprese...
Che futuro ci aspetta, ma soprattutto che turismo ci aspetta? Nonostante la pandemia sia, purtroppo, ancora in pieno sviluppo nel mondo, è tempo di guardare al turismo che verrà. Indipendentemente da quando riprenderà “a pieno regime”, è oggi più che mai importantissimo mettere le basi per come dovrà essere rilanciato e in parte forse anche ricostruito il settore. Ecco quindi che la fiera TTG Travel Experience può essere un momento importante per gli addetti ai lavori in ottica di iniziare a “vedere” ma anche a pianificare il futuro. Naturalmente tenendo ben presente che la pandemia ha avuto conseguenze eccezionali su un comparto che genera 9.300 miliardi di dollari all’anno a livello globale, ma anche sapendo che, dopo le prime incertezze, i turisti sembrano orientati verso una graduale ripresa dei viaggi (come racconta la recentissima ricerca della società di consulenza di Wakefield Research). A livello globale quindi, 3 turisti su 5 intendono prenotare un viaggio nei 6 mesi successivi alla revoca delle restrizioni di viaggio previste dai governi locali, e il 30% degli intervistati ha detto che sceglierà soprattutto destinazioni domestiche. Inoltre, gli operatori possono essere rassicurati dal fatto che 2 intervistati su 3 intendono partire per lo stesso numero di viaggi che erano abituati a fare prima della pandemia, se non di più. Per quanto riguarda l’Europa, la preferenza per i viaggi all’interno del territorio nazionale è più pronunciata in Spagna (42%) mentre la tendenza a viaggiare da soli cresce in Francia (25%). D’altra parte, i viaggiatori tedeschi e britannici intendono intraprendere più viaggi internazionali (18% e 14%) rispetto a quelli di altri paesi. In Italia in particolare invece cresce la volontà di rimanere all’interno dei confini nazionali: secondo l’Enit - Agenzia Nazionale del Turismo - il 58% degli italiani sta programmando almeno un soggiorno in autunno, mentre già il 33% pensa alle vacanze di Natale. Questo trend è confermato anche dalla ricerca mensile (di settembre) rilasciata da SWG per conto di Confturismo e nella quale si spiega che continua a esserci molta Italia nei programmi di viaggio dei connazionali per i prossimi mesi. Il turismo domestico rappresenterà il 92% del totale (era il 76% a settembre 2019), e comincia ad affacciarsi la voglia di Natale. Per l’8% che invece risponde che sceglierà destinazioni estere, scompaiono mete classiche (come Stati Uniti e Mar Rosso) a vantaggio di Germania e Austria. Torniamo infine allo studio Wakefield Research per scoprire non solo dove si viaggerà ma anche “chi” lo farà: secondo lo studio, in tutto il mondo, sono la Generazione Z e i millennial che hanno manifestato il più forte desiderio di viaggiare. I due terzi degli appartenenti a queste fasce demografiche hanno intenzione di viaggiare nei 6 mesi successivi alla conclusione pandemia. I baby boomers e la “generazione silenziosa” (i nati prima del 1945) sono più riluttanti a riprendere a spostarsi, tanto che quasi il 50% vuole aspettare almeno 6 mesi prima di prenotare un viaggio..