È un autunno caldo quello di Ryanair: dopo il dramma delle cancellazioni di migliaia di voli, la compagnia irlandese deve capire come reagirà il mercato......
La compagnia aerea low cost irlandese e il suo amministratore delegato Michael O’Leary sono ancora nell’occhio (mediatico) del ciclone per le migliaia di cancellazioni effettuate da settembre a oggi. Se da una parte sembra che i viaggiatori non abbiano ab
La stagione più lunga di Ryanair non è ancora terminata. Questo autunno nel quale sta andando in scena il grande dramma delle cancellazioni di migliaia di voli da parte del vettore irlandese ha ancora probabilmente in serbo diverse sorprese per chi sta seguendo in modo interessato questa vicenda, come accade insomma a chi come noi si occupa quotidianamente di turismo e di industria del viaggio. L’ultima pensata, in ordine di tempo, tirata fuori dal vulcanico amministratore delegato di Ryanair, Michael O’Leary, è stata l’invio di una lettera indirizzata ai suoi 4.200 piloti, nella quale il manager promette loro la concessione di salari più alti e, soprattutto, di migliori condizioni di lavoro, con un invito a non lasciare la linea aerea a basso costo. Come riportato dal quotidiano “La Repubblica”, che cita una copia di questa lettera finita nelle mani della redazione del giornale irlandese “Irish Indipendent”, O’Leary si appella alla responsabilità dei piloti, rammentando allo stesso tempo loro le difficoltà di altre compagnie del settore, tra le quali anche Alitalia, allo scopo di sottolineare invece come la sua, a dispetto delle difficoltà delle ultime settimane, abbia invece davanti a sé un “brillante futuro”. Secondo queste fonti poi l’amministratore delegato si scusa per i cambiamenti che hanno portato a disagi nel sistema di turni di riposo dei piloti, costringendo la Ryanair a cancellare dapprima 2mila voli in settembre e poi altri 18mila da qui a febbraio, con una “manovra” che ha interessato un totale di circa 800mila passeggeri. Va sottolineato a questo punto anche che Ryanair, anche pubblicamente, si è sempre giustificata per questa intricata situazione gettando la colpa sulle nuove norme delle autorità che regolamentano il traffico aereo, a causa delle quali la stessa compagnia è stata obbligata a concedere i giorni di riposo previsti entro dicembre anziché entro la fine dell’anno fiscale, in aprile del 2018. Situazione dalla quale è quindi scaturita la mancanza di piloti e in secondo luogo la cancellazione dei voli.
Tutto risolto quindi? Basteranno queste (forse tardive) scuse? La sensazione è che per Ryanair questo sia stato soprattutto un grande danno di immagine. Il vettore abituato a giocare sempre all’attacco ha invece in questo caso dovuto chiudersi in difesa, facendo quasi un “catenaccio” all’italiana, per usare un’abusata metafora calcistica. E un’altra difesa dovrà forse essere messa presto in preventivo da O’Leary: secondo quanto riportato sempre dai quotidiani nazionali infatti Il Belgio ha annunciato che intende fare causa alla compagnia aerea per i disagi causati ai cittadini. «È vergognosa la quantità di voli cancellati da Ryanair - avrebbe spiegato il vicepremier belga Kris Peeters - e per questo ho chiesto un'azione inibitoria. Signfica che la compagnia potrebbe dovere subire delle sanzioni se continuerà a mettere in atto queste pratiche ». D’altra parte però, le notizie dicono che almeno per il momento i passeggeri continuano ad avere fiducia in Ryanair. «Finora grandi disagi non ne abbiamo avuti. Su 200mila passeggeri che hanno subito tagli ai voli, i reclami arrivati sono soltanto 200 », ha spiegato il direttore generale di Enac, Alessio Quaranta, durante l'audizione alla commissione Lavori Pubblici del Senato sui disagi per la cancellazione dei voli della compagnia low cost irlandese. Ecco a proposito quanto dichiarato da Kenny Jacobs, Chief Marketing Officer di Ryanair: «Al momento il 98% dei clienti coinvolti è già stato riprotetto su voli alternativi, mentre invitiamo nuovamente il restante 2% (meno di 7.000 clienti) a contattarci in merito alla possibilità di ricevere un rimborso o di prenotare un altro volo. La riduzione della nostra programmazione invernale ci permetterà di evitare ulteriori cancellazioni di voli legate alla programmazione dei turni ma soprattutto voglio sottolineare che il nostro ampliato team di customer care sta evadendo le richieste dei clienti coinvolti e stiamo cercando di risolvere ogni problema creato ai clienti».
E un’eco a questa dichiarazione l’ha fatta con un comunicato stampa lo stesso Michael O’Leary, secondo il quale: «Oltre il 99% dei nostri 129 milioni di clienti non sarà coinvolto da cancellazioni o disagi, e ci scusiamo profondamente per qualsiasi dubbio possiamo aver creato riguardo l'affidabilità di Ryanair o il rischio di ulteriori cancellazioni per i viaggiatori con una prenotazione in essere». Insomma anche allo “scafato” manager è chiaro che la partita si gioca soprattutto sul campo dell’immagine e della credibilità. Che per una compagnia low cost che ha fatto della “customer engagement” da sempre il suo punto di forza, non sarebbe problema da poco. Uscire in scioltezza allora da questo “autunno caldo” già sarebbe ok...