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Jet Airways e la via per l’India

Amsterdam diventa hub nel continente per il vettore, che sigla il patto con Delta e Klm

- Adriano Lovera

Un nuovo hub europeo ad Amsterdam per Jet Airways. La compagnia aerea indiana che sinora aveva a Bruxelles il proprio scalo di riferiment­o per il Vecchio Continente si sposta nei Paesi Bassi. Un’operazione che di fatto ridisegna un asse strategico dei collegamen­ti fra India, Europa e Nord America e rappresent­a un’ottima occasione per l’incoming dal subcontine­nte.

Intesa a tre

Con la nuova base, operativa da ieri, è partito un patto di codeshare a tre siglato con Klm e Delta.“Crediamo molto in questo accordo, ma per ora non stiamo pensando di entrare in SkyTeam” dichiara il ceo di Jet Airways, Naresh Goyal, che aggiunge:“Vogliamo lavorare sempre di più con il trade europeo”.

I passeggeri Delta e Klm in transito nella capitale olandese potranno proseguire con un unico biglietto verso l’India su Delhi e Mumbai e da lì raggiunger­e anche otto mete interne coperte da Jet Airways (tra cui Chennai e Bangalore) o anche Bangladesh, Nepal e Sri Lanka. Lo stesso potranno fa- re, in direzione opposta, i viaggiator­i dall’India diretti verso il nostro continente o il Nord America.

Mercato potenziale

Per quanto riguarda l’Italia, il codice congiunto coinvolge tutti gli scali collegati direttamen­te a Schiphol da Klm, cioè Milano Linate, Torino, Venezia, Bologna, Firenze, Roma e, dal prossimo 22 aprile, Genova.“Si tratta di voli operati da Klm.Alitalia non fa parte di questo accordo” ha spiegato il ceo del vettore olandese, Pieter Elbers.

Per capire la portata dell’intesa è utile dare uno sguardo ad alcuni numeri. Se la Cina non è più una novità, l’India è ancora tutta da sfruttare. Il suo Pil viaggia al ritmo del 7 per cento l’anno, mentre l’outbound di turisti che ogni anno visitano una meta straniera cresce del 10 per cento all’anno e ha già superato quota 18 milioni di persone.

Le mete preferite restano Arabia Saudita, Thailanda, Bahrein, Kuwait e Usa, tutte con circa 1 milione di indiani accolti ogni anno. Molto indietro troviamo i primi Paesi europei, come Gran Bretagna (quasi 400mila l’anno) e l’Italia, vicina ai 200mila. Quindi, per le mete europee, c’è un ampio gap da colmare. Senza contare l’importanza del segmento business, per ora determinan­te soprattutt­o nei Paesi di lingua anglosasso­ne.“Ogni giorno 11mila persone viaggiano tra India e Stati Uniti” ha spiegato Nat Pieper, senior vice president Emea di Delta Air Lines.

L’intesa raggiunta, infine, sancisce una volta di più il gradimento del mercato per Amsterdam Schiphol, quinto scalo europeo, che nel 2015 ha chiuso con 58,2 milioni di pax (+6 per cento). A dare una grande mano ai risultati ci ha pensato easyJet,che vi ha posto una base nel 2015 con tre aerei, poi diventati sei, risultata la compagnia con la maggior crescita fra quelle che volano sulla capitale olandese: +21 per cento in un anno con 4,1 milioni di persone trasportat­e. Il gruppo Schiphol ha chiuso il bilancio con ricavi a 1,42 miliardi (-1 per cento) e un risultato netto in forte aumento, passato da 272 a 374 milioni.

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