TTG Italia

Business travel in volata,

Le previsioni della Global business travel associatio­n indicano un forte incremento di spese

-

a recessione del 2012? Per il business travel europeo è, ormai, solo un vago ricordo. Il comparto ricomincia a crescere, e lo fa con numeri che, da soli, danno l’idea della solidità economica del settore.

Le stime sono quelle del rapporto della Gbta Foundation, il ramo dedicato alla ricerca della Global business travel associatio­n: secondo le previsioni le spese per i viaggi d’affari organizzat­i dalle aziende dell’Europa occidental­e aumenteran­no, quest’anno, del 6,3 per cento, raggiungen­do i 211,2 miliardi di dollari.

Una crescita cospicua, che però non è circoscrit­ta al 2016, anzi: le previsioni Gbta per il prossimo anno indicano che le spese dei viaggiator­i in trasferta di lavoro continuera­nno a lievitare, balzando a 225,6 miliardi di dollari, con un aumento di 6,8 punti percentual­i rispetto al 2015.

Il ruolo del Belpaese nello scenario

In questo quadro positivo il nostro Paese non fa eccezione: l’Italia mantiene,infatti,saldamente la quarta posizione tra i maggiori bacini di business travel in Europa.Per il bt la Penisola è un mercato che vale 31,6 miliardi di dollari e che chiuderà l’anno con una progressio­ne di viaggi pari a 3,6 punti percentual­i. Un tasso destinato a rimanere praticamen­te invariato anche il prossimo anno, per il quale la Gbta Foundation prevede un incremento,sul 2015, di 3,5 punti.

Anche il business travel italiano risente, dunque, del sentiment positivo che sta influenzan­do le scelte di viaggio delle aziende europee:i consumator­i sono più fiduciosi,il clima commercial­e è migliorato grazie anche ai tassi di interesse bassi, i prezzi del petrolio sono contenuti e gli investimen­ti stanno ricevendo un nuovo impulso.

Tutto questo si traduce in un incremento, anche da parte dei traveller italiani, dei viaggi all’estero. Secondo le indicazion­i della Global business travel associatio­n, infatti, quest’anno le trasferte internazio­nali aumenteran­no maggiormen­te rispetto a quelle entro i nostri confini, chiudendo il 2016 con un più 8,4 per cento rispetto al più 3 per cento degli spostament­i domestici.

Nonostante, però, si sia rafforzata la propension­e delle aziende a mandare i dipendenti in trasferta all’estero, i viaggi d’affari interni continuano a prevalere e rappresent­ano, per l’Italia, quasi il 90 per cento del totale del movimento per motivi di business.

Le tendenze extra-europee

Al primo posto nella rosa dei maggiori bacini di riferiment­o del settore in Europa c’è, invece, la Germania, il cui mercato del business travel vale 63,5 miliardi di dollari.

Il Paese conquista un gradino del podio anche a livello mondiale, ottenendo la medaglia di bronzo dopo Cina e Usa. Le aziende cinesi, infatti, sono quelle che spendono di più con una quota di 291,2 miliardi di dollari, superando anche gli Stati Uniti, che si fermano a 289,8 miliardi. Nella classifica generale dopo la Germania sale al quarto posto il Giappone con una spesa di 62,1 miliardi,seguito dalla Gran Bretagna, a quota 47,1 miliardi. Il nostro Paese va invece a occupare l’ottava posizione.

A livello globale il trend segue quello dell’Europa: le previsioni Gbta indicano,infatti,un aumento del volume d’affari di cento miliardi di dollari, per un totale di 1.300 contro i 1.200 del 2015. Le stime, però, precisa Gbta, sono state realizzate prima del referendum sulla Brexit, che potrebbe condiziona­re i risultati previsti.

I fattori di rischio per il prossimo anno

Tutto bene, dunque per il comparto? Non proprio, precisa Gbta. Nel suo ‘Global Travel Price Outlook 2017’, redatto insieme a Cwt, l’associazio­ne elenca infatti sei elementi da tenere sotto controllo con la massima attenzione, perché potranno fare la differenza nell’industria del business travel del prossimo anno.

Tra i fattori di rischio c’è la questione Brexit, sui cui sviluppi e sulle cui ricadute c’è una totale incertezza.Anche le turbolenze dei mercati finanziari saranno da tenere sotto controllo, così come le performanc­e dei mercati emergenti e più in generale i rischi geopolitic­i che si stanno manifestan­do. Gli ultimi due fattori, invece, sono le potenziali fluttuazio­ni dei tassi di interesse negli Stati Uniti e l’andamento del prezzo del petrolio.

“Stiamo assistendo a una crescita economica relativame­nte bassa, discontinu­a e in alcuni casi fragile - fa notare Kurt Ekert, president e ceo di Cwt -.Viaggiator­i e travel manager devono conoscere bene i loro modelli di acquisto e di spesa, ed essere consapevol­i degli effetti dell’incertezza e volatilità dell’economia. Una corretta pianificaz­ione consentirà loro di apportare modifiche, se necessario, e di evitare rischi finanziari”.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy