Terme d’Italia entra nel vivo Se le regioni fanno sistema
Nove le realtà coinvolte nel progetto che punta all’estero in maniera strutturata
Ancora troppo poco conosciuto nelle sue diverse sfaccettature e poco trasversale. Questa la fotografia del mercato del prodotto termale italiano secondo un’analisi realizzata da Rimini FieraTTG Incontri per conto di Terme d’Italia.
Il progetto interregionale, che ha visto a Rimini la tappa conclusiva della prima parte dell’iniziativa di formazione, vede protagoniste le regioni Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Puglia, Sicilia,Veneto e la Provincia Autonoma di Bolzano, capitanate dalla Regione Toscana. Un’operazione ad ampio spettro, che ha coinvolto gli operatori turistici di diversi Paesi strategici per l’incoming in Italia, come Usa, Russia, Danimarca, Polonia, Svezia, Norvegia, Regno Unito,Austria, Francia e Germania.
La percezione oltreconfine
I player dei mercati esteri sono stati interpellati per definire quale sia la percezione del prodotto termale italiano all’estero, e la fotografia che ne è emersa evidenzia alcuni aspetti da migliorare. Il 73 per cento degli operatori, infatti, ha dichiarato di voler conoscere meglio il prodotto termale italiano, richiedendo specificatamente maggiore materiale informativo e più educational che consentano ai buyer di colmare la lacuna.
Tre gli asset su cui occore maggiormente lavorare: il target di clientela, l’allungamento dei soggiorni e la stagionalità.Riguardo al primo punto,le fasce di clienti su cui rivolgere questo tipo di offerta risultano essere in primo luogo gli under 35 e le famiglie con bambini. Ma non è solo una questione di destinatari: uno degli aspetti su cui occorre insistere riguarda infatti la durata dei soggiorni, puntando a far allungare la permanenza media, che attualmente si attesta da 2 a 3 giorni nel 27,6 per cento dei casi e tra i 4 e i 7 giorni per il 46,9 per cento del campione. Infine il nodo destagionalizzazione: gli operatori segnalano infatti che il prodotto termale avrebbe necessità di essere spinto al di là dei periodi primaverili e autunnali.
Un’offerta da pacchetto
A livello strategico la richiesta del mercato è quella di un’offerta più ricca di attività e proposte integrate con il territorio (eventi a tutto campo dalla musica, all’arte, all’enogastronomia, cultura, sport), perché l’84,6 per cento dei clienti scelgono il prodotto termale inserendolo in un tour o vacanza di altro tipo e solo il 15,3 per cento sceglie solo il soggiorno benessere.
“Il wellness tourism è in costante crescita in tutto il mondo - spiega Alberto Peruzzini, direttore di Toscana Promozione - e questo segmento d’offerta oggi vale, a livello globale,440 miliardi di dollari e pesa per il 14 per cento sulla spesa turistica mondiale generando 12 milioni di posti di lavoro, ma l’Italia non compare ancora tra le destinazioni preferite dai turisti wellness”. Da qui nasce allora la necessità di creare e promuovere il prodotto turistico termale,“che sia in grado di rispondere alle necessità dei turisti del XXI secolo, con una strategia a lungo termine strutturata in più fasi di promozione e comunicazione”.
La strategia prevede il riposizionamento del termalismo presso un target di anticipatori collocati nelle aree trend del benessere, del lusso, del fashion, sollecitando una percezione più ampia del centro termale integrata al territorio.
A sostegno del progetto nelle settimane scorse è stato avviato un ciclo di seminari formativi volti all’individuazione delle nuove tendenze della domanda e all’elaborazione di nuove strategie di prodotto e comunicative. In fiera è stato poi presentato il prodotto Terme d’Italia ai giornalisti di settore e agli operatori del comparto, anche con uno stand dedicato in fiera; e infine è stata realizzata una landing page dedicata, www.termeditalia.net/org, con link ai contenuti dei siti regionali selezionati e campagne di promozione.