The Italian job
I posti, affermano i ricetti visti, in alcuni casi iniziano a scarseggiare, nonostante manchi ancora molto all’alta stagione. E il trend delle prenotazioni prospetta un altro anno da record
È l’occasione che tutti aspettavano e che nessuno vuole lasciarsi sfuggire. Dopo un 2016 che, per il settore in Italia, ha fatto segnare per
la prima volta il record da 400 milioni di turisti, il 2017 potrebbe essere l’occasione del definitivo consolidamento. Con un sold out su alcune aree che potrebbe arrivare già nelle prossime settimane.
La conferma giunge dalla voce degli operatori ricettivisti, proprio quegli attori che il nostro patrimonio turistico lo vendono quotidianamente e che sul potenziale italiano hanno costruito il business. “Questo sarà un anno senza precedenti” dice senza incertezze la presidente del consorzio Incoming Italia Mally Maberto. I mercati europei, ma anche quelli a lungo raggio come gli States, stanno confermando il crescente interesse per la Penisola, con il Mare Italia e il prodotto culturale a far la parte del leone. Sebbene si imponga sempre di più la richiesta per esperienze personalizzate di nicchia, a svantaggio del pacchetto massificato.
Analizzando i mercati, il Regno Unito non sembra accusare i colpi della Brexit, e dalla Francia la domanda è più forte che mai, mentre gli Usa non mostrano segni di rallentamento e stanno anche tornando i russi. Insomma, gli ingredienti per una ricetta di successo sembrano esserci tutti.
Anche se il passo falso potrebbe nascondersi dietro l’angolo, come evidenziano i ricettivisti: il parere condiviso è che manchi un progetto politico unitario che possa realmente sostenere l’incoming verso il nostro Paese.
E se tutti concordano sulle stime più che positive per il 2017, lo scenario a lungo termine potrebbe cambiare nel momento in cui destinazioni nostre competitor come quelle nordafricane dovessero ritornare sulla mappa turistica. Ora serve dimostrare di essere all’altezza della situazione.
Alcuni lo sbandierano senza timore di essere contraddetti. Altri, più scaramantici o solo per cautela, lo sussurrano appena: durante l’estate 2017 le spiagge e le città d’arte tricolore potrebbero essere prese d’assalto dai turisti stranieri e chi prenoterà in primavera potrebbe restare a bocca asciutta.
Questa la previsione arrivata dagli operatori incoming della Penisola che, tirando le somme della prossima stagione,parlano di un aumento considerevole della domanda da parte di tutti i principali mercati europei e,in alcuni casi, di sold out già raggiunto sul prodotto balneare di Sicilia,Puglia e Calabria.Regioni finite ormai da tempo,per la crisi di alcuni competitor dell’area del Mediterraneo, nel mirino dei grandi colossi esteri del turismo e dove, dicono gli addetti ai lavori,la corsa per accaparrarsi l’ultimo posto al sole è già scattata.
Del resto le cifre parlano chiaro. Quello appena messo in soffitta è stato un anno record per il turismo del Belpaese.Anche grazie ai nuovi equilibri internazionali che hanno permesso all’ospitalità Made in Italy di conquistare ulteriori spazi di manovra, i pernottamenti registrati nelle strutture ricettive tricolore hanno superato, e per la prima volta, il muro dei 400 milioni, come indicano le stime del Rapporto sul turismo di Federalberghi. Un numero ragguardevole a cui andrebbero aggiunti i 600 milioni di pernottamenti fantasma che, secondo l’associazione, sono stati venduti ‘in nero’ nello stesso periodo.
I numeri dell’incoming
Ma se gli alberghi hanno potuto brindare per il record raggiunto, hanno chiuso al rialzo anche i musei statali dello Stivale che, indicano dal Mibact, hanno realizzato oltre 44,5 milioni di ingressi (il 4 per cento in più sul 2015) e portato alle casse dello Stato più di 172 milioni di euro, il 12 per cento in più rispetto all’anno prima. Segno, questo, che oltre al balneare,la Penisola piace tutta, siti d’arte compresi.
Le prospettive per il 2017
Tutti gli operatori, da Nord a Sud, ora sono pronti a cavalcare l’onda lunga del Mare Italia. Lo dice senza paura Mally Mamberto che, dal vertice del consorzio Incoming Italia, tratteggia un quadro più che roseo:“La realtà è che sarà un anno senza precedenti. Su tutta la Penisola si è già registrato un aumento consistente delle prenotazioni estive dai principali mercati europei”.
E mentre negli anni scorsi il trend cominciava a definirsi con chiarezza solo in primavera,“per la prima volta Puglia e Calabria fanno già i conti con la mancanza di posti letto e lo stesso accade per la Sicilia”.Analoga è l’esperienza vissuta dal patron di Aeroviaggi: “Il nostro grande cliente,Tui France, ha comprato un considerevole numero di posti in
Puglia, Calabria e Sicilia verso il tutto esaurito Per il momento, la Brexit non ha effetti sui flussi