Musement crede nelle adv «Ecco come le conquistiamo»
Il ceo e fondatore Alessandro Petazzi spiega i dettagli del piano di fidelizzazione per le agenzie
È una delle poche startup ad avere fatto il salto triplicando il fatturato nel corso del 2016 e arrivando a macinare, a quattro anni dal suo debutto,“un numero significativo di milioni di euro”.
Non più il“progetto di quattro amici al bar”, racconta Alessandro Petazzi (nella foto), ceo e co-fondatore di Musement, la società che offre attività leisure in 450 città e 55 Paesi del mondo, ma un’azienda di 75 dipendenti che vuole crescere e continuare a investire su più fronti.
“Cento dipendenti e una sede negli Usa”
“Per il 2017 - anticipa Petazzi - abbiamo messo in conto di raggiungere i 100 dipendenti e di andare oltre il raddoppio del giro d'affari”.E poi,aggiunge,“apriremo una sede negli Stati Uniti (la quarta all’estero n.d.r.), non sappiamo ancora se sulla East o sulla West Coast, che ci consentirà di presidiare questo mercato in maniera ancora più capillare di quanto non facciamo oggi”.
Insomma, una realtà che vola alto e che sembrerebbe posizionarsi, ma il condizionale è d’obbligo vista la mancanza di dati ufficiali,“al quarto posto nella classifica dei tour operator italiani per numero di passeggeri spostati”. Eppure, questa piattaforma web nata nel 2013 da due anni ha iniziato a investire seriamente sul canale agenziale.
“All’apparenza - spiega il manager - potrebbe sembrare anacronistico per una società online basare il proprio sviluppo sulle agenzie di viaggi. Ma bisogna dire che lavoriamo in un segmento, quello dei tour e delle esperienze, assai frammentato e che, anche nella testa dei clienti finali, si muove molto meno su internet, rispetto a quanto accade, ad esempio, per la prenotazione dei voli”.
Un programma di loyalty per i dettaglianti
Per questo anche il 2017 vedrà l’azienda concentrarsi ancora una volta sulla distribuzione tradizionale. Un progetto appena concretizzatosi con il lancio di un programma di loyalty dedicato: i dettaglianti che si iscriveranno alla Agency Platform entro l’anno e che, attraverso questa acquisteranno tour o esperienze, potranno accumulare punti e accedere a diversi premi - si va dalle gift cart in traffico mobile, tecnologia e viaggi ai prodotti di telefonia - che si aggiungeranno alle commissioni già garantite sulle vendite.“Abbiamo voluto trasferire anche nel mondo trade le logiche di incentivazione che oggi valgono per i consumatori” motiva il ceo. Che rilancia:“Stiamo lavorando per rendere concreta la nostra presenza nelle agenzie.Abbiamo un direttore commerciale che si dedica a questo segmento e abbiamo iniziato a portare a casa risultati importanti”.
Tanto che oggi il canale è arrivato a raccogliere 1.500 membri in Italia e a “incidere circa per il 20 per cento sul nostro giro d’affari”. Per questo, l’obiettivo è anche accelerare su un altro fronte, quello dei Personal Travel Agent, il progetto di affiliazione 2.0 che mette a disposizione strumenti di marketing online e offline.
“Quest’anno - rivela Petazzi puntiamo a reclutare almeno cinquanta nuovi agenti. Non vogliamo fare numeri a prescindere. Vogliamo a bordo solo quei dettaglianti che cercano prodotti con cui arricchire i pacchetti da proporre ai propri clienti,oppure agenzie specializzate su un determinato segmento”.
Il rapporto con i competitor
Un progetto che andrà a rompere le uova nel paniere agli altri tour operator che, da Uvet a Bluvacanze, sembrano andare nella stessa direzione? Non proprio. Perché “quello dei consulenti di viaggi è un mercato assolutamente vasto, che in Italia ha ancora una quota molto marginale. Prima di fare la concorrenza direi che ci siamo inseriti in un trend generale che ha ancora molta strada da fare”. Ma i piani di Musement non si focalizzeranno solo sui dettaglianti italiani:“Oggi rivela Petazzi - le direttrici di sviluppo prevedono l’espansione alla distribuzione di Francia, Spagna, Stati Uniti.Abbiamo fatto un accordo con Travelport, che ci permetterà di arrivare anche alle agenzie più sperdute”.