Le vendite dei voli nelle agenzie italiane secondo il rapporto Ibar
La fotografia delle vendite intermediate dei documenti di viaggio nel 2016 nell’analisi realizzata da Ibar
Sri Lanka, Cile e Mauritius. Sono queste le tre destinazioni che, ciascuna per il
suo continente, hanno registrato le maggiori percentuali di incremento tra quelle vendute dalle agenzie di viaggi italiane affiliate alla Iata.
A tratteggiare il podio è il Rapporto Ibar (Italian Board Airline Representatives), che quantifica in un più 32 per cento l’aumento di biglietti venduti in adv per lo Sri Lanka rispetto al 2015, mentre il Cile ha chiuso a più 29 punti sull’anno precedente e Mauritius a più 16 per cento.
La ricerca ha analizzato un database di oltre 8 milioni di biglietti aerei emessi nel corso del 2016,per un valore complessivo vicino ai 3 miliardi di euro.
Il primato degli Stati Uniti
Se, invece, si analizza il dato assoluto, i campioni continentali sono gli Stati Uniti con 462mila biglietti acquistati in agenzia, seguiti dalla Cina con 282mila e dall’Egitto con 98mila. Quest’ultimo, però, si sta avvicinando al Marocco, dal momento che nel 2016 per quest’ultima destinazione sono stati venduti 91mila biglietti e, per l’Egitto, 98mila.
Significativa la progressione di Cuba (più 21 per cento) e dell’Iran (più 27 per cento),mete che hanno tratto un indubbio beneficio dall’intensificazione dei collegamenti diretti. A livello di continenti, l’aumento maggiore è appannaggio dell’Asia, con un totale di 1.167.000 biglietti acquistati e una progressione di 6,5 punti percentuali sul 2015, seguita dall’Africa, a più 3,4 per cento. In calo, invece, le Americhe, che chiudono l’anno a meno 3,3 per cento.
Sul corto raggio, i biglietti venduti per l’Europa sono diminuiti di 8,5 punti percentuali, mentre quelli per le mete italiane sono aumentati di 0,6 punti. Il totale globale segna 8.324.000 biglietti acquistati, a meno 1,6 per cento sull’anno precedente.
Fari puntati sul pricing
Per quanto riguarda i prezzi, i dati diffusi da Ibar confermano la tendenza segnalata dagli operatori di settore: nel 2016, i viaggiatori hanno potuto sfruttare tariffe più vantaggiose. In base alle cifre del transato intermediato, infatti, per i collegamenti tra l’Italia e gli altri continenti il pricing ha registrato un -6,1 per cento rispetto all’anno precedente.Tra le diverse aree del mondo, quella che ha potuto contare sul maggiore calo dei prezzi è l’area asiatica: sulla direttrice dall’Italia, infatti, le tariffe sono diminuite addirittura del 9,5 per cento. Sul fronte del business model preferito dai clienti delle agenzie di viaggi (fisiche o online), guadagnano quote di mercato le compagnie aeree low cost. Un dato che si va a unire alla minor propensione all’acquisto di biglietti di vettori a basso costo nelle agenzie di viaggi fisiche. La preferenza, per questa tipologia di biglietti aerei, va infatti alle transazioni online.
L’analisi delle cifre
La ricerca effettuata da Ibar conferma molte delle osservazioni mosse dagli addetti ai lavori nel corso dell’anno. Eccezion fatta per la performance dell’Egitto (dovuta con ogni probabilità al traffico etnico), i numeri confermano l’exploit di Cuba, che è stata una delle grandi protagoniste dell’anno, anche dal punto di vista della corsa agli investimenti da parte degli operatori.
Ma trova conferma anche l’andamento dei prezzi dei biglietti aerei. Un trend che, secondo gli addetti ai lavori, potrebbe interrompersi a breve. L’andamento dei prezzi, infatti, è strettamente collegato ai costi del carburante, che a loro volta dipendono dalla quotazione del petrolio. Ora, quest’ultima è tornata a salire dopo un periodo di prezzi al ribasso. Questo, inevitabilmente, si andrà a ripercuotere anche sulle cifre che dovranno pagare i viaggiatori nei prossimi mesi.
Sul fronte delle destinazioni, viene confermato anche il ruolo di primo piano degli Stati Uniti, popolare sia per quanto riguarda il traffico leisure che per quello business. E ancora, l’exploit dell’Iran, che negli ultimi anni si è fatto strada nei programmi degli operatori.
Ultimo, ma non meno importante, l’avanzata del low cost rispetto al modello tradizionale. Su questo punto, probabilmente, incidono molti fattori, tra cui anche la capillarità dei network delle compagnie a basso costo. Ma il trend è in atto ormai da anni, come dimostrano anche le cifre diffuse dall’Enac per quanto riguarda il mercato italiano, che ha visto Ryanair piazzarsi al primo posto.
Per quanto riguarda le modalità di acquisto dei biglietti, la ricerca Ibar sottolinea il maggior ricorso, per quanto riguarda i biglietti dei vettori legacy, ai siti internet delle compagnie aeree. Un canale che, bisogna sottolineare, non viene tracciato dalla ricerca in questione, che riguarda unicamente le vendite effettuate tramite intermediari.
Prezzi al ribasso per i collegamenti intercontinentali Cuba e Iran hanno registrato buoni incrementi