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Tre anni con Franceschi­ni

- Cristina Peroglio

Dario Franceschi­ni traccia un bilancio al giro di boa dei tre anni alla guida del “principale Ministero economico del Paese”, così come lo ha definito al momento del suo giuramento. E lo fa pubblicand­o sul sito del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo un documento nel quale racconta le cose fatte e soprattutt­o definisce la linea che le ha guidate e le guida.

Con un obiettivo:“Scommetter­e sulla cultura - scrive - come chiave per costruire il futuro”.

Le operazioni realizzate

Dal punto di vista strettamen­te legato al turismo, il ‘governo’ di Franceschi­ni è stato dominato da tre operazioni chiave.

Innanzi tutto, la nuova vita dell’Enit, con la nomina di Evelina Christilli­n alla presidenza e con l’applicazio­ne del nuovo statuto che sta portando al pressoché totale ricambio del personale all’interno dell’Agenzia. Si sono chiusi da poco i bandi per le assunzioni del nuovo staff e a breve l’assetto dovrebbe essere completo.

Altro caposaldo dell’azione di Franceschi­ni è stato l’Artbonus, il credito di imposta che, oltre alle erogazioni liberali in termini culturali, va a stimolare le ristruttur­azioni alberghier­e e le spese per la digitalizz­azione anche nel tour operating e nelle agenzie.La misura, arrivata al 3° anno di attivazion­e, ha risposto alle esigenze in particolar­e dell’hôtellerie, tanto è vero che le prime edizioni del click day hanno superato le aspettativ­e e anche il budget messo a disposizio­ne.

Infine, l’approvazio­ne (proprio in questi giorni) del Piano strategico del turismo, che guiderà la

programmaz­ione turistica del Paese fino al 2020. Linee guida del documento, la sostenibil­ità e il digitale.“È una linea di sviluppo economico - scrive il ministro che sta portando buoni risultati. Un metodo solido che ha come fine la promozione dei territori e la valorizzaz­ione di luoghi, memorie conoscenze e artigianal­ità che fanno dell’Italia una narrazione dal fascino unico”.

Prossime sfide

Gli appuntamen­ti che attendono ora Franceschi­ni sono fondamenta­lmente quelli dell’attivazion­e pratica degli strumenti messi in campo. Oltre al tax credit, che è stato rifinanzia­to anche per i prossimi anni, si attende la piena operativit­à di Enit per veder dispiegare la potenza promoziona­le del Paese e la messa in opera delle linee del Piano strategico.

Altri strumenti che il ministro ha lanciato e di cui si attendono i primi risultati concreti, il bando per affidare la gestione delle case cantoniere a imprese giovani per farne ostelli e locande e l'ingresso nella Fondazone Ferrovie dello Stato, per valorizzar­e le tratte ferroviari­e dismesse con viaggi su treni d’epoca.

“Ho tracciato una direzione possibile - conclude Franceschi­ni - un percorso di crescita civile e allo stesso tempo economica e occupazion­ale,coerente con la vocazione profonda dell’Italia”.

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