Nicolaus, estate da 30 Club
L’obiettivo resta invariato, come da piano triennale: 50 club, di cui 10 in gestione diretta, e 100 milioni di fatturato entro il 2018. E per raggiungere questo traguardo Nicolaus Tour è al lavoro su più fronti, dalla distribuzione all’organizzazione interna, passando anche dalla diversificazione. Il tutto senza venire meno all’impostazione originale, quel modello di business che ha permesso all’azienda di effettuare una progressiva scalata nel mercato del tour operating.
Ma ora l’azienda si prepara a giocare una nuova partita, fondamentale sia per la crescita del fatturato, ma anche e soprattutto per quella della marginalità,“che è la cosa che ci chiedono i nostri azionisti”, puntualizza il direttore commerciale Gaetano Stea. Ed è una partita di carattere internazionale, con la quale Nicolaus vuole fare un altro grande salto, quello della stagionalità.
“Stiamo lavorando intensamente con una mirata presenza alla fiere di settore più importanti all’estero - spiega il manager -. Questo ci ha consentito di stringere una serie di accordi importanti con alcuni
operatori: l’aspetto interessante è che la loro tipologia di domanda si rivolge ai periodi di spalla, in particolare aprile e maggio oppure settembre e ottobre”.
Il teorema di Stea è quindi molto semplice: lavorare su un incremento della domanda dall’estero per questo tipo di target
e avere più spazi di manovra nei mesi più caldi con la clientela italiana,“che continua a concentrarsi su questa stagionalità, è inutile negarlo”. Secondo il direttore commerciale, proseguendo su questo percorso i Club potranno ampliare il periodo di apertura fino a 6 mesi, rendendo il marchio
Nicolaus molto più appetibile per nuovi accordi.
Ma c’è un ulteriore aspetto per quella che, a questo punto, si può definire la fase due di Nicolaus. Spiega Giovina Petrignano, direttore marketing:“Il fatto nuovo che stiamo riscontrando è che, ora, all’estero iniziano a richiederci anche il prodotto Mediterraneo e non più solamente il Mare Italia. Per noi questa novità ha un significato preciso, ovvero che anche fuori dai confini italiani viene riconosciuto Nicolaus come brand e quindi la richiesta si rivolge al nostro prodotto.Aprendo prospettive nuove e tutte da esplorare”. E su questo fronte il t.o. ha già iniziato a lavorare con una novità, vale a dire l’ingresso alle Canarie, dove l’apertura è continuativa su tutto l’anno.“E a novembre annunceremo una seconda struttura con questa tipologia”, aggiunge Petrignano.
In tutto questo un ruolo chiave l’avrà la distribuzione.“Dalle agenzie deriva il 98,8 per cento delle nostre vendite - sottolinea il direttore commerciale Gaetano Stea ed è per questo che il nostro impegno nei loro confronti è altissimo. Ma aggiungo un particolare importante: la metà del nostro fatturato arriva dalle 500 agenzie che lavorano di più con noi”.Tra queste le 295 Diamond Agency, che sono aumentate del 50 per cento nel giro di un anno “e che vogliamo portare a quota 500 per la fine del 2018”, aggiunge Stea.