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Vacanze, parlano i numeri: la paura non frena i viaggi

Lo studio firmato Ipk registra un business in crescita, con stime al rialzo per quest’anno

- F. Z.

Nonostante tutto, si viaggia ancora. Anche se le cronache degli ultimi anni sembrano aver tentato in tutti i modi di scoraggiar­e i turisti, le cifre diffuse da Ipk a Itb Berlino presentano una realtà diversa: secondo le previsioni, il resoconto finale del 2016 sancirà un incremento del 4-5 per cento nel business totale del mercato turistico mondiale.

Nei primi otto mesi dell’anno, il numero totale dei viaggi è cresciuto del 3,9 per cento, secondo quanto affermato dal World Travel Monitor. E se a fare la parte del leone sono i ‘soliti’ mercati asiatici (in testa compaiono la Cina, a +18 per cento, e la Corea del Sud, con un +11 per cento), fanno registrare ottimi dati anche bacini come gli Stati Uniti, la Polonia e l’Irlanda, tutti a +7 per cento.

E per il 2017 le previsioni indicano ulteriori incrementi, con i viaggi a livello mondiale in aumento di un altro 4-5 per cento. Nessun Continente è esonerato

dalla crescita:Asia e Nord America segneranno infatti un +6 per cento, l’Europa un +4 per cento e il Sud America crescerà del 3 per cento. Il Vecchio continente merita

un discorso a parte per quanto riguarda le tipologie di viaggio. Se in passato, infatti, vacanza era sinonimo di mare, gli equilibri si stanno modificand­o.Le città infatti guadagnano nettamente terreno, crescendo di ben 15 punti percentual­i nei primi 8 mesi del 2016; anche gli eventi si fanno strada, con un +10 per cento anno su anno. Il prodotto mare e spiaggia, invece, resta al palo, con cifre invariate rispetto al 2015. Passando al terreno negativo, i tour perdono 5 punti percentual­i, mentre campagna e montagna lasciano entrambi sul campo 8 punti.

Ma non è questa l’unica variazione. Altro trend che emerge chiarament­e dalle cifre è la preferenza per le destinazio­ni vicine: l’Europa guadagna infatti 3 punti percentual­i,l’Asia cresce del 2 per cento e le Americhe perdono invece l’1 per cento. Ipk sottolinea infine come il trend degli arrivi abbia comunque seguito i fatti di cronaca: Francia, Belgio e Turchia sono state tra le mete che hanno perso più passeggeri.

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