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Sei mesi dopo il terremoto Il Centro Italia vuole ripartire

I progetti per tornare in pista secondo gli assessori di Abruzzo, Marche e Umbria

- Claudiana Di Cesare

A sei mesi dal sisma che le ha messe in ginocchio, le Regioni del Centro Italia provano a rialzarsi. Marche, Abruzzo e Umbria fanno i conti con la diffidenza, con il cosiddetto ‘effetto suggestion­e’ che ha allontanat­o i turisti, linfa vitale per imprese ed economia. Le ferite sono ancora aperte e la macchina della burocrazia è lenta, ma il desiderio di rimettersi in moto e tornare ad essere il cuore pulsante dell’Italia è forte e palpabile.

Ripercussi­oni sul turismo

È l’Umbria a pagare il prezzo più alto, con 80 milioni di euro di danni subiti in un anno dal comparto turistico,secondo quanto racconta l’analisi condotta da Cciaa di Monza. Seguono Marche, con 57 milioni di euro di danni,Abruzzo,16,7 milioni,e Lazio,15 milioni circa, per un totale di 8mila posti di lavoro in meno per il sistema ricettivo.

“Siamo in una fase disperata - afferma, con un registro da ‘ultima chiamata’, il vicepresid­ente della Regione Abruzzo e assessore al Turismo Giovanni Lolli, -, gli arrivi sono crollati e il rischio di spopolamen­to richiede misure urgenti”. Se è vero che il tempo si è fermato in alcuni tratti dell’Appennino, dove le piazze che prima brulicavan­o di vita sono deserte e ancora coperte di macerie, negli uffici regionali qualcosa si muove e, attraverso azioni struttural­i finanMaxia­ffissioni

nelle principali città italiane, spot televisivi e una intensa campagna social anche per l’Umbria, che investe 3milioni di euro per il suo piano di rilancio. La Regione, inoltre, punterà anche “sul progetto di promozione dell’Enit - aggiunge il vice presidente e assessore al Turismo Fabio Paparelli -, che ha stanziato 2 milioni per le Regioni colpite dal sisma, e sul Coni che ha promesso di riportare alcuni grandi eventi sportivi in Umbria”.

Giovanni Lolli

Le leve del rilancio

Il motore del rilancio è stato avviato, ma ogni Regione ha scelto specifiche aree della propria offerta per riposizion­arsi sulla mappa del turismo internazio­nale. Il wedding e le destinazio­ni romantiche sono al centro degli impegni della Regione Umbria, mentre le Marche focalizzan­o la loro attenzione sul ricettivo, preparando un bando da 1,9 milioni di euro per l’adeguament­o delle strutture, che riceverann­o anche un bollino di sicurezza in collaboraz­ione con l’Anci.

L’Abruzzo, invece, trova la chiave della sua rinascita nei borghi e nei piccoli centri di cui è punteggiat­o il suo entroterra.“Sono la nostra ricchezza e possono attrarre un turismo importante - spiega Lolli -, ma dobbiamo scongiurar­e il loro abbandono attraverso la promozione, la valorizzaz­ione e l’organizzaz­ione di eventi”.

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