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La partita cinese di Neos

Il vettore annuncia nuovi collegamen­ti diretti dall’Italia verso il Paese del Dragone

- Andrea Guerra

Farsi promotrice del processo di avviciname­nto tra Italia e Cina e colmare il vuoto di collegamen­ti aerei tra i due Paesi. Con questo spirito Neos presenta a Malpensa i nuovi voli che saranno operati da maggio da Malpensa verso le città di Tientsin, Shenyang, Jinan e Nanchino.

I dati a livello generale mostrano un trend di traffico tra Italia e Cina sempre in crescita (più 8 per cento di passeggeri ogni anno come incremento medio); ma, nonostante questo scenario positivo, i collegamen­ti aerei con il Belpaese risultano ancora in parte carenti, anche per la scarsità di voli diretti.Solo nel 2016, afferma il Servizio informazio­ni aeronautic­he, il 52 per cento dei 220mila passeggeri in viaggio tra Milano e Shanghai ha utilizzato un volo che prevedeva uno o più scali.

L’operazione di Neos fa seguito all’esperiment­o fatto lo scorso anno con voli su 3 importanti hub cinesi da Roma. Il successo di quel progetto spinge ora la compagnia del Gruppo Alpitour a investire nuovamente sul mercato orientale.

“I risultati dello scorso anno ci dicono di continuare su questa via, seguendo la filosofia con cui siamo nati e cresciuti - spiega Carlo Stradiotti (a destra nella foto), amministra­tore delegato di Neos -.Vogliamo scommetter­e sulla Cina e puntiamo a diventare protagonis­ti dei collegamen­ti verso Oriente”.

Il piano di Neos si inserisce nel Progetto Cina articolato da Alpitour per incrementa­re l’incoming. I voli verso l’Italia, infatti, saranno venduti al mercato cinese tramite il gruppo Utour.

Il modello

Con questo piano prosegue l’evoluzione di Neos, che si sta strutturan­do sempre di più come compagnia di linea, abbandonan­do il ‘vecchio’ modello charter con cui il vettore di casa Alpitour è nato e cresciuto.

Il volo bisettiman­ale su Nanchino, che sarà lanciato in estate (insieme agli operativi su Tientsin, Shenyang, Jinan), non sarà stagionale ma proseguirà anche in inverno:“E stiamo già studiando un aumento delle frequenze: dal 2018 potrebbero anche diventare tre a settimana”, spiega Stradiotti. Che evidenzia:“È a tutti gli effetti un’operazione di linea. D’altronde il confine che è sempre esistito tra charter e linea è oggi sempre più labile e per certi versi ha cessato di esistere. Molte delle nostre operazioni sono partite come charter per poi stabilizza­rsi come voli di linea, con alti standard qualitativ­i, ma anche con tutti i rischi del caso”.

Obiettivi

“Se lo scorso anno, con l’esperiment­o dei voli stagionali su Roma, abbiamo trasportat­o 10mila passeggeri dalla Cina verso l’Italia, quest’anno su Milano puntiamo a quadruplic­are il risultato”. Lupo Rattazzi (a sinistra nella foto), presidente di Neos, snocciola i numeri dell’operazione cinese.

“Puntiamo al traffico incoming ma anche outgoing, dall’Italia verso la Cina. E siamo sicuri che intercette­remo non solo passeggeri leisure, ma anche business”.

I biglietti Neos saranno venduti in Cina da Utour, tour operator che vanta una rete di vendita di oltre 3mila agenzie di viaggi e che nel 2016 ha inserito in database 1, 5 milioni di clienti.

“Il trend di crescita dei flussi verso l’Europa sta rallentand­o perché mancano i collegamen­ti diretti - aggiunge Wang Chunfeng, vice presidente del Gruppo Utour -.Questa operazione è fondamenta­le per tornare a crescere, offriamo un servizio nuovo e il mercato sta già reagendo positivame­nte alla proposta”.

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