Nuove regole in agenzia
Il Marsupio Day è stato l’occasione per fare il punto sulle novità introdotte dalla direttiva Ue
Opportunità e rischi della direttiva Ue sui pacchetti di viaggio. La nuova legge in materia di turismo è stata al centro del convegno organizzato durante il Marsupio Day, che ha fatto il punto su cosa cambierà tra poco per le agenzie italiane. Le norme Ue, infatti, dovranno essere recepite entro la fine dell’anno.
Maggior responsabilità e l’apertura a una concorrenza selvaggia: è questo lo scenario che si prospetta per le agenzie italiane in seguito alla nuova direttiva per i pacchetti turistici approvata dall’Unione europea.
Se ne è parlato nei giorni scorsi in occasione del Marsupio Day, tradizionale appuntamento b2b che dal 2000 viene organizzato per gli operatori del settore tu- ristico. L’iter prevede che la normativa venga recepita dall’Italia entro dicembre 2017, per poi diventare effettiva dal 1° luglio del 2018. Pertanto “c’è poco spazio di manovra e se si deve fare qualcosa si deve fare adesso - commenta Massimo Caravita, vicepresidente di Marsupio - e vogliamo presentare agli agenti quali possono essere gli scenari futuri”.
La nuova direttiva Ue sui pacchetti turistici potrebbe infatti ridefinire il lavoro delle adv: “La precedente normativa che regolava il mercato -fa sapere il docente di Diritto del turismo Gianluca Rossoni, intervenuto alla tavola rotonda del Marsupio Day- risaliva agli anni ‘90, era quindi antecedente all’avvento di internet, che ha radicalmente cambiato il mercato”. Alla luce di questa evoluzione tecnologica, la normativa ridefinisce il nuovo concetto di pacchetto turistico, che d’ora in poi“comprenderà trasporto, alloggio, noleggio veicoli e qualsiasi altro servizio accessorio che non appartiene alle tre categorie precedenti -spiega Federico Lucarelli, consulente legale Fespit -. In questo modo si rischia che tutti i servizi vengano assimilati a un pacchetto e che il medesimo possa essere assemblato non solo da tour operator e agenzie di viaggi, ma anche da terzi”.
In altri termini, l’ipotesi è che dopo l’entrata in vigore delle nuove norme non solo t.o. e adv ma anche tutti i professionisti del settore turistico (albergatori, ristoratori, guide turistiche), a patto che dispongano di un fondo di garanzia per la tutela del consumatore in caso di insolvenza, possano costruire pacchetti di viaggio.
La condizione di disporre di un fondo di garazia non mette però al sicuro il cliente al 100 per cento. Tale vincolo, infatti, non implica automaticamente che chi assembla il pacchetto disponga anche di licenza.
Focus su prezzi e annullamento
Secondo una stima nazionale, il 40 per cento del mercato agenziale ha adottato un fondo di garanzia, mentre si prospettano nuovi scenari anche per quanto riguarda i termini di annullamento.
Spariscono le cause di forza maggiore che vengono sostituite dalle circostanze inevitabili e straordinarie che, però, non sono specificate dettagliatamente all’interno della normativa. Possono quindi non solo cambiare, ma ampliarsi, i perimetri di responsabilità delle agenzie.
Viene inoltre introdotta una variazione per quanto riguarda il diritto di recesso: nella nuova direttiva viene data la facoltà allo Stato di prevedere la possibilità di diritto di recesso entro 14 giorni dall’acquisto, senza bisogno di fornire una motivazione quando l’acquisto viene fatto fuori dai locali commerciali.
Un altro tema toccato è quello della revisio- ne del prezzo: oggi il pacchetto turistico può subire una variazione di prezzo, prima della partenza, non superiore al 10%. Con la nuova direttiva il tetto massimo dell’aumento viene abbassato all’8%.
Insomma, la nuova normativa fornisce diversi aspetti sui quali riflettere, ma non c'è molto tempo: entro il prossimo 1° gennaio dovrà infatti essere recepita dall’ordinamento italiano, per entrare poi effettivamente in vigore a partire dal 1° luglio del prossimo anno, quando sarà cancellata la vecchia direttiva 90/314.
Una eventuale opportunità
“L’argomento è spinoso -commenta Francesco Sottosanti, direttore nazionale Fto- ma potrebbe anche diventare un'opportunità per il settore turistico: gli intermediari potrebbero differenziarsi da coloro che non operano correttamente”. Da una parte, conclude Massimo Caravita, “è necessario armonizzare il recepimento della normativa” e, dall’altra, occorre garantire la tutela del consumatore.
“Bisogna trovare i margini di manovra per agire e non limitarsi a fare un copia e incolla della direttiva - è la raccomandazione -. Le associazioni di categoria devono intervenire facendo azioni di lobby per scongiurare che questo accada”.
Tra i temi affrontati anche il diritto di recesso e il pricing Licenza e fondo di garanzia al centro della discussione