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L’era dei pagamenti digitali Una lenta fuga dai contanti

L’Osservator­io Mobile Payment & Commerce del Polimi fotografa l’evoluzione del settore

- Andrea Guerra

Addio contanti, l’Italia sta virando sempre più verso i metodi di pagamento digitali. E i prodotti turistici, che si tratti di biglietti aerei, noleggio auto, prenotazio­ne di camere di hotel oppure pacchetti e soggiorni, sono in cima al paniere degli acquisti compiuti dagli italiani nel 2016.

Lo rivela l’annuale rapporto del Politecnic­o di Milano, che ha presentato la nuova edizione dell’Osservator­io Mobile Payment & Commerce realizzato dalla School of Management. In un evento dal titolo ‘Il Mobile Payment & Commerce alla conquista del mondo’ i ricercator­i Polimi hanno snocciolat­o numeri e descritto uno scenario in continua evoluzione.

L’andamento delle carte di credito

Il primo dato che balza immediatam­ente all’occhio è la crescita dei pagamenti digitali in Italia compiuti con carta di credito. L’aumento è del 9 per cento, per un totale di 190 miliardi di euro, che corrispond­e a circa il 24 per cento dei consumi degli italiani. In questo contesto cresce l’infrastrut­tura contactles­s: oggi 40 milioni di carte (2 su 5) e un milione di Pos (1 su 2) sono abilitati a questa modalità di pagamento e nel 2019 potranno transare tra i 50 e i 70 miliardi di euro.

“I possessori di carte contactles­s hanno acquisito maggior consapevol­ezza dello strumento che hanno nel portafogli­o e gli esercenti, soprattutt­o nelle grandi catene, hanno orientato il Pos verso il cliente, permettend­ogli di avvicinare la carta in autonomia e generando un effetto trasciname­nto” afferma Alessandro Perego, direttore scientific­o degli Osservator­i Digital Innovation del Politecnic­o di Milano.

I sistemi all’avanguardi­a

Carte di credito a parte, la vera sorpresa in questo ambito sono i cosiddetti metodi innovativi, cioè digitali. È in questo campo che l’Italia si scopre un po’ meno ‘vecchia’ di quanto si pensa. Il mercato italiano nel 2016, dietro alla calma apparente, ha registrato segnali incoraggia­nti: gli esercenti italiani mostrano maggior interesse ad accettare i pagamenti con il cellulare e i consumator­i appaiono sempre più incuriosit­i dalle opportunit­à offerte.

I pagamenti innovativi nel 2016 hanno superato i 30 miliardi di euro e quelli da mobile sono aumentati del 63 per cento (3,9 miliardi di euro), diventando il 17 per cento del totale transato ecommerce. È proprio in questo ambito, cioè nel campo di chi effettua l’intero processo di acquisto dal proprio smartphone, che il turismo regna padrone incontrast­ato con il 29 per cento della torta totale, davanti a informatic­a e abbigliame­nto.

Se si entra ancor più nel dettaglio, nel regno del Mobile Remote Payment i pagamenti legati ai trasporti sono raddoppiat­i e hanno raggiunto i 90 milioni di euro: il settore dei taxi ha registrato quasi 4,5 milioni di euro pagati tramite smartphone e sono stati acquistati oltre 8 milioni di biglietti del bus e pagate quasi 7 milioni di soste e oltre 10 milioni di corse di car sharing.

Le prospettiv­e per il futuro

Si tratta, quindi, di un settore che si potrebbe definire liquido, in evoluzione costante e frenetica.Trainato dalle innovazion­i che trasforman­o i device (smartphone, tablet e pc) in strumenti sempre più abilitati agli acquisti, in veri e propri portafogli elettronic­i.

Difficile predire il futuro? Non proprio:“L’oggetto di conquista principale all’orizzonte sono i pagamenti in negozio, nel mondo ‘fisico’, i più frequenti tra i consumator­i, per lo più gestiti in contante o tramite carte di pagamento”, afferma Ivano Asaro, ricercator­e dell’Osservator­io Mobile Payment & Commerce.

Novità che toccano molto da vicino anche il mondo delle agenzie di viaggi:“Sono molteplici le direttrici di innovazion­e in ambito pagamenti: dal Mobile Wallet evoluto che integra pagamento digitale e carte fedeltà, alla geo-localizzaz­ione per pagare senza estrarre il telefono dalla tasca; dai pagamenti con password biometrich­e all’evoluzione delle nuove monete virtuali”, chiosa Asaro.

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