Filippine, una meta da t.o.
L’arcipelago richiama l’interesse degli operatori italiani per la sua offerta diversificata
Un prodotto alternativo e su misura. Le Filippine made in Italy saranno così. L’intenzione di programmare l’arcipelago c’è, ma l’esigenza più sentita dagli operatori specialisti nel lungo raggio e nei viaggi di conoscenza è quella di studiare bene la destinazione per proporla agli adv e ottenere risultati sicuri.
Meta multitarget
Che si tratti di una novità o di un’alternativa a mete già sfruttate, le isole filippine non sono solamente mare, sole, fondali e nightlife, ma anche paesaggi intatti, che tanto piacciono ai viaggiatori a vocazione naturalistica.“Abbiamo intenzione di proporre qualcosa di diverso - dichiara Anna Mariotti, responsabile booking Mikrotour, tra i t.o. che hanno preso parte al fam trip del Dipartimento del Turismo, selezionati da Interface Tourisme, rappresentante per l’Italia dell’Ente filippino -, con programmi da costruire in maniera da renderli adatti a due differenti clientele”.
La meta si pone bene come alternativa anche per chi deve “trovare un target diverso,poiché il mio è soltanto d’élite - spiega Giammarco Rosa, a.d. Sdt Safaris & Travel -.Devo studiare bene la destinazione, e il nuovo prodotto potrebbe essere pronto a ottobre”.
Gli operatori scelgono di essere pragmatici, vogliono ignorare le sensazioni a caldo provate nei giorni del tour, viaggiando da Boracay a Negros, dalla selvaggia e nascosta Punta Bulata alla caotica Manila, testando in prima persona le strutture alberghiere e la qualità dei servizi a terra e in mare.“Inseriremo in programmazione la destinazione Filippine, mi hanno colpita” conferma Sabina Migliori, p.m. Kel 12, e il consenso non tarda ad arrivare.“Boracay, in particolare, ha incontrato i miei gusti conferma Diego Muccioli, product&operations supervisor Colony Viaggi - e rientrerà nel ventaglio di offerta per chi vuole un turismo più accessibile”.
Formula combinata
Un Paese con un buon potenziale, da promuovere in Italia come meta a se stante o in abbinata con altre destinazioni asiatiche e del Pacifico.“Può essere venduto bene come estensione al Giappone” ipotizza Giorgio Domini, director e manager di produzione Fiji Time Tour Operator.“Penso, ad esempio, a un abbinamento Singapore-Boracay”suggerisce Mariella Orgigno, p.m. Kibo Tours. Essenziale, però, che le strutture alberghiere “abbiano una loro caratteristica ben specifica”. La particolarità delle Filippine, infatti,“è che sono tante destinazioni dentro a una sola, chiaramente distinte tra loro - osserva Manuela Altinier, p.m. Etnia Travel Concept -. C’è un’offerta per ogni tipo di clientela”.
Le Filippine in formato tailor made sembrano quindi la soluzione più adeguata,“perché in grado di soddisfare diverse esigenze e target - afferma Paola Fulli, p.m. Altreculture -, dalle famiglie al Capodanno”.
L’esigenza condivisa dai t.o. è comunque quella di una conoscenza più accurata della destinazione: “Dobbiamo essere formati bene noi operatori - incalza Domini - per poter fare formazione alle adv”. Conferma Altinier: “Abbiamo già svolto incontri con le agenzie, insieme all’Ente. L'operatore dev’essere perfettamente informato, per evitare di avere agenti di viaggi non in grado di vendere il prodotto”.