AGENTI ALLA PROVA.
Il presidente De Ria, durante l’assemblea generale, ha analizzato i mutamenti del settore
Fiavet: così cambia il mestiere dei dettaglianti
Parla di un mercato dove i dettaglianti si muovono sempre più come tour organizer e sempre meno come rivenditori; e sprona le agenzie a cambiare pelle. Jacopo De Ria, da due anni alla guida della Fiavet nazionale, ha voluto lanciare un messaggio di cambiamento agli associati arrivati a Ugento, in Puglia, per la 55esima assemblea generale.
“Le agenzie - afferma il presidente - devono diventare delle vere e proprie imprese. Devono saper fare budgeting, analisi del proprio flusso commerciale, devono investire in tecnologia e riuscire a tenere sotto controllo ogni singolo aspetto della loro attività perché - aggiunge - senza un’impostazione aziendale non si può più pensare di restare in piedi”.
Una sfida che, secondo il rappresentante Fiavet, dovrebbero raccogliere sia realtà strutturate con più dipendenti, sia i punti vendita più piccoli che “vogliono essere più organizzatori e meno rivenditori”. Un salto di qualità facilitato dall’evoluzione del lavoro svolto dietro al banco, ormai non più limitato alla semplice proposizione del prodotto da catalogo degli operatori.“Le agenzie fanno oggi molto più 74-ter che mera intermediazione - prosegue -. In sostanza stanno tornando a fare il lavoro di organizzatori, perché non ce la fanno ad andare avanti con il 10 per cento delle commissioni degli operatori”.
I consulenti
Una tendenza in crescita,secondo De Ria, in una filiera spesso divisa e attraversata da nuove figure che, come nel caso dell’ormai noto consulente di viaggi,stanno guadagnando spazi di manovra. “I consulenti non possono vendere pacchetti, ma solo promuoverli. E quindi - spiega il presidente - non mi preoccupano nel momento in cui nel mercato siamo tutti obbligati a rispettare le stesse regole”.
Piuttosto, prosegue,“le agenzie che fanno parte dei network dovrebbero domandarsi come mai sono le stesse reti ad avere investito tanto in figure di questo tipo”.
Il nodo trasporti
La filiera, a giudizio di De Ria, non mostra coesione neanche quando si tratta di far valere le proprie ragioni di fronte alle compagnie aeree che hanno deciso di applicare una fee aggiuntiva sulle prenotazioni effettuate tramite gds (come hanno fatto Lufthansa prima e British-Iberia poi).
“Abbiamo chiesto più volte agli altri attori di partecipare alla nostra azione legale contro Lh, ma nessuno ha mai voluto fare causa, tranne noi”.Tra il 2016 e il 2017, aggiunge,“abbiamo speso circa 120mila euro in azioni legali nei confronti delle compagnie aeree e dei fornitori che non hanno rispetto per il nostro comparto e penso che ci muoveremo in questa direzione anche con British e Iberia”.
La federazione
Secondo De Ria, la vicenda Lufthansa è una dimostrazione ulteriore che la Fiavet è ancora un’associazione che può fare la differenza.“Una buona gestione ci permette oggi di portare avanti la prerogativa dell’associazione, che è quella di rappresentare e tutelare gli interessi delle agenzie”.A dimostrarlo, secondo il presidente, anche la partecipazione all’incontro di Ugento del commissario di Alitalia Luigi Gubitosi.
Direttiva Ue
Intanto si apre la battaglia per il recepimento della direttiva Ue sui pacchetti, portata avanti insieme ad Assoviaggi e a Federturismo.“Abbiamo realizzato un accordo politico con le altre associazioni - spiega De Ria - perché si andasse uniti davanti al Mibact con un testo condiviso”.
Un documento che sarà pronto nelle prossime settimane e dovrà aiutare il legislatore a calare le norme Ue nella realtà del mercato tricolore.