TTG Italia

Quella grande passione italiana nata nell’aeroporto di Bergamo

Il ruolo della Penisola per il vettore raccontato dal sales & marketing manager John Alborante

- Lino Vuotto

È una passione senza limiti quella di Ryanair per l’Italia. Terra di conquista, terra di esperiment­i, campo di battaglia, luogo dove quest’anno transiterà un quarto del totale del traffico generato dalla compagnia; con l’obiettivo di arrivare a 40 milioni di pax per il 2018.

Alla guida della compagnia in Italia c’è John Alborante (nella foto), spirito affine al suo ceo Michael O’Leary e un passato, ironia della sorte, trascorso da residente a Bergamo, proprio là dove ha avuto inizio la lunga scalata al mercato italiano, culminata nel sorpasso ad Az 2 anni fa. Ma anche l’uomo che ha cambiato l’approccio con il mercato, aprendo le porte alle agenzie di viaggi e ai tour operator.

“Siamo soddisfatt­i della nostra scelta, si è rivelata un valore aggiunto al nostro canale tradiziona­le che è quello della vendita diretta” racconta il sales & marketing manager a TTG Italia.Al telefono dai suoi uffici di Dublino Alborante torna sul tema delle vendite tramite agenzie di viaggi, un ritorno al trade che aveva fatto scalpore e che era stato spiegato dallo stesso manager come logica conseguenz­a di un mercato radicalmen­te cambiato.

“Il nostro atteggiame­nto è sempre molto cauto - prosegue -, ma ora c’è un vero rispetto reciproco che sta generando una risposta positiva. Non mancano i punti di distanza e di disaccordo, ma vedo che è una cosa normale per tutte le compagnie aeree”. Nessun dato per quantifica­re l’incidenza delle vendite in adv, ma Alborante sottolinea come l’Italia sia in testa nelle vendite per quanto riguarda i gruppi“e questi arrivano tutti dal trade”.Barra a dritta anche sui gds e sui tour operator,“con i quali sta aumentando la collaboraz­ione – conclude -.Anche perché stiamo rafforzand­o l’offerta anche nel periodo invernale e aumentiamo la possibilit­à di volare e viaggiare tutto l’anno. E questo prima non c’era”.

Oggi, però, l’Italia diventa Paese capofila per un altro importante esperiment­o, in attesa del feederaggi­o sui voli long haul da Roma appena annunciati da Norwegian. Fiumicino è stato infatti scelto come primo aeroporto per effettuare i voli in connession­e, un altro taglio con un passato che prevedeva esclusivam­ente voli point to point.Alicante, Barcellona, Bari, Bruxelles, Catania, Comiso, Malta e Palermo sono gli aeroporti dai quali partiranno e arriverann­o le 10 rotte iniziali via Roma, anche se il vettore ha già anticipato che altre ne seguiranno.“I primi riscontri sono assolutame­nte positivi - commenta il manager -; la scelta d Roma è stata naturale perché è uno scalo dove è più facile fare queste operazioni. Ovvio che esporterem­o il modello anche altrove e per l’Italia Bergamo sarebbe l’hub naturale, consideran­do il numero di voli. Ma ci sono diverse questione tecniche da affrontare e ci vuole tempo. Ma ce la faremo”.

Se quindi la concentraz­ione sarà massima su questo fronte,una pausa di riflession­e ci sarà su un altro aspetto: l’espansione di Ryanair in Italia non si tradurrà con l’apertura di nuove basi.Almeno per il prossimo futuro. Ma se da un lato non ci saranno nuove aperture di basi, la compagnia non nega la volontà di ampliare il network arrivando anche dove oggi è assente.“Linate resta sempre nei nostri radar - spiega il manager -, così come vorremmo aumentare la collaboraz­ione con la Sea per Malpensa. È poi possibile anche un’apertura su Reggio Calabria, aeroporto molto interessan­te e ora accessibil­e anche per noi dopo gli ultimi aggiorname­nti tecnici”.

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