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Dentro la notizia

- Claudiana Di Cesare

Una stagione da ricordare, di grandi opportunit­à e di scommesse audaci, a un passo dall’essere vinte. È questa l’estate 2017 per gli operatori incoming della Penisola, che tratteggia­no l’andamento delle prenotazio­ni con tinte brillanti, pur non nascondend­o il perdurare di alcune criticità, legate soprattutt­o alla congiuntur­a economica.

È Mally Mamberto, titolare di Mamberto Viaggi e presidente del consorzio Incoming

Italia, ad azzardare le prime previsioni di chiusura della stagione, che si attesteran­no “intorno al +5-6 per cento”, spiega. Per poi aggiungere, con una punta di delusione:“Avremmo potuto fare di più, ma il terremoto ci ha imposto uno stop”.

Lo scenario è “assolutame­nte positivo” anche per Umberto Brini, sales manager di Florenceto­wn, che registra “tutti i trend in rialzo, con prenotazio­ni in crescita su ogni prodotto e segmento”.

Sold out

A viaggiare addirittur­a verso il sold out, le Regioni che avevano già dominato le classifich­e in advance booking: Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Quest’ultima, in particolar­e, ha tutte le carte in regola per conquistar­e lo scettro di regina dell’estate italiana.

“Dalle prime anticipazi­oni spiega Gian Mario Pileri, presidente Fiavet Sardegna -, la Regione dovrebbe registrare, anche quest’anno, una crescita degli ar- rivi intorno al +13 per cento, andando finalmente a riequilibr­are ciò che aveva perso nel quinquenni­o precedente al 2016”.

Tra le ragioni principali del ritorno dell’isola sulle mappe del turismo europeo,“l’incremento di rotte straniere sugli aeroporti di Cagliari e Olbia”motiva Pileri, ma anche un’inedita situazione di competitiv­ità con le coste spagnole, che, secondo Antonio Mangia, presidente di Aeroviaggi,“hanno alzato i prezzi, permettend­o alla Sardegna, e, più in generale, al mare Italia, di intercetta­re nuovi flussi”.

Tra i mercati più performant­i, gli Stati Uniti,“tornati ad interessar­si all’Italia - rileva Brini -, permettend­oci di raccoglier­e ottimi riscontri anche da un target medio-alto”. I mercati tradiziona­li, come Germania, Francia e anche la Gran Bretagna dell’era Brexit, non hanno deluso le aspettativ­e, ma sono i bacini orientali ad aver piacevolme­nte sorpreso gli operatori.

“Stiamo riscontran­do interessi crescenti da parte dei mercati asiatici - spiega Chiara Gigliotti, general manager di Carrani

Tours -, soprattutt­o Cina, Indonesia e Singapore, ma anche il Mediorient­e ha ripreso a viaggiare, senza dimenticar­e il ritorno del mercato russo”.

I motivi del successo

La percezione della sicurezza,che muove i fili degli arrivi internazio­nali, è anche la leva principale del record di prenotazio­ni da parte del turismo domestico.“Se siamo vicini al tutto esaurito sulle coste del Sud - spiega ancora il presidente di Aeroviaggi -, è soprattutt­o grazie al turismo domestico, che ha subito un forte incremento”.

Gli italiani prenotano e decidono di viaggiare all’interno dei confini, sia perché si sentono più sicuri, sia perché la capacità di spesa di questo mercato è sempre più ridotta.“La vacanza lunga per gli italiani è ormai scomparsa - spiega

Gino Acampora, managing director di Acampora Travel -: le richieste sono tante ma i tempi di soggiorno si accorciano e le prenotazio­ni di 7-14 giorni sono un ricordo sempre più lontano”. È anche per questo motivo che,secondo Mamberto, spesso gli italiani scelgono le crociere,“che sono le vere competitor della nostra industria alberghier­a”.

Non resta che “soddisfare la domanda in incremento - continua la titolare di Mamberto Viaggi - con promozioni, offerte speciali e soluzioni di soggiorno più brevi”.

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