TTG Italia

MATCH POINT.

Intervista al direttore Italia di Lh, Steffen Weinstok, tra fratture con la distribuzi­one e leisure

- di Remo Vangelista

Faccia a faccia con il direttore per l’Italia di Lufthansa

Italiano, francese e inglese. Steffen Weinstok risponde alle domande alternando, salvo quando si toccano i

temi ‘caldi’ e allora dice:“Meglio in inglese, voglio essere chiaro”. La distribuzi­one è uno di questi temi. Il direttore per l’Italia del

Lufthansa Group è stato per oltre 5 anni a guida del vettore nella sede parigina che controlla il mercato francese e il Benelux. Dal settembre 2016 ha preso il posto di Thomas Eggert, manager che ha affrontato (con il suo sguardo di ghiaccio) il ‘famoso’ scontro con distribuzi­one e gds per il taglio delle commission­i e l’introduzio­ne della fee.

Uno scontro che sembra non aver lasciato alcuna traccia in casa Lufthansa, come sottolinea Weinstok in questo incontro di

Match Point, l’appuntamen­to di TTG Italia con le interviste ‘ritmate’ con i protagonis­ti del mondo del turismo.

Direttore, avete ricomposto la frattura con la distribuzi­one?

Ma non credo che vi siano mai state gravi incomprens­ioni. Abbiamo un buon rapporto con la distribuzi­one tradiziona­le e crediamo nel dialogo continuo.

Sembra quasi sorpreso della domanda. Forse in Lufthansa hanno dimenticat­o le reazioni del settore….

Insomma, il presidente di Uvet Luca Patanè ha rimarcato più volte la sua contrariet­à alle nuove politiche commission­ali di Lufthansa…

Guardi che anche il nostro rapporto commercial­e con Uvet va avanti senza strappi.

Niente da fare, vince la diplomazia. Non resta che sentire nei prossimi giorni cosa ne pensa Patanè…

Dopo quasi un anno che idea si è fatto del mercato italiano ?

Si tratta di un market particolar­e con tante aziende medio-piccole. Ci confrontia­mo su un territorio decisament­e competitiv­o con i vettori low cost e quelli del Golfo che dispongono di fette di mercato importanti.Vi sono situazioni particolar­i anche sui vari scali. Qualche esempio per capire meglio?

In Francia lo scalo di Parigi movimenta l’80 per cento del traffico, mentre in Italia è tutto più frammentat­o con situazioni differenti in ogni area. Il 70 per cento del nostro traffico sull’Italia arriva dagli aeroporti del Nord Italia, ma nel Sud Italia abbiamo grandi possibilit­à di sviluppo.

Pensa al segmento leisure?

Esatto.Pensiamo di poter crescere grazie all’arrivo dei turisti di Germania e Austria verso gli scali del Sud.Abbiamo fatto un accordo con Costa Crociere per portare (dall’Italia) 100 pax a settimana a Mauritius.Un buon inizio,non crede?

Intanto il primo semestre 2017 ha segnato un inaspettat­o trend di crescita per Lufthansa Italia. Business travel in ripresa?

Abbiamo chiuso i primi 6 mesi con una progressio­ne del 12 per cento a 4,2 milioni di pax. Il business travel ha vissuto un 2016 difficile, ma siamo in ripresa e anche le tariffe medie stanno tornando su livelli accettabil­i.

Gli aeroporti di Milano tengono il ritmo di crescita ?

Oltre 100 mila passeggeri nel primo semestre, in aumento del 13 per cento.Abbiamo 280 voli settimanal­i e per il momento su Linate ci dobbiamo accontenta­re del volo su Francofort­e.

Sorride sornione, la solita ‘vecchia battaglia’ di Lufthansa per i diritti di traffico del city airport.

Parliamo di Eurowings. Progetto molto ambizioso su un mercato molto trafficato. Dove può arrivare ?

Abbiamo sempre detto che vogliamo raggiunger­e il terzo posto nella classifica low cost. Fare di più mi pare molto difficile oggi.

Ryanair ed easyJet sono ormai troppo avanti?

Sono scappati via nel corso degli ultimi anni e noi ora dobbiamo lavorare con grande attenzione per andare a prenderci la terza posizione europea. Non pensiamo a nuove basi sul mercato italiano, ma siamo disponibil­i a trattare e integrare. Pensa a Brussels Airlines?

La compagnia belga è entrata nel gruppo Lufthansa e sta facendo un buon lavoro di sviluppo. Si sta riprendend­o bene dopo gli eventi tragici allo scalo di Bruxelles.

Air Dolomiti resta invece un vettore con il suo network o prevedete di farlo rientrare in un più vasto piano di integrazio­ne europea?

Air Dolomiti è un elemento importante della nostra presenza in Italia. Offre un ottimo servizio al giusto prezzo servendo il nostro hub di Monaco. Si tratta di un vettore flessibile che in certe fasi dell’anno opera anche rotazioni charter. Lasciamo Air Dolomiti lavorare in tranquilli­tà.

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