L’Italia e l’overtourism Tutti i modi per vincere
Dal numero chiuso alla rete wifi nazionale,le principali soluzioni all’invasione dei turisti
Sarà sicuramente uno dei temi dell’estate: il fenomeno che ormai si sta qualificando come ‘overtourism’,il sovraffollamento delle principali destinazioni turistiche a discapito di tutti, sia degli abitanti sia dei turisti stessi,che non riescono a godere delle bellezze del territorio e trascorrono più tempo in coda che a spendere nei negozi delle città che li ospitano.
Il tema non è nuovo, ma l’alta stagione 2017 parte con il campanello d’allarme già attivo.Sono passati solo pochi giorni da quando il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha deciso di ‘innaffiare’piazze e sagrati delle chiese per evitare che le torme di turisti nel centro storico li trasformassero in aree pic-nic.E ancora meno da quando alcuni comuni della Liguria hanno pensato di mettere un ticket di accesso alle spiagge libere,per evitare la ressa in arrivo con i ‘beach bus’. Senza dimenticare i veneziani,che qualche domenica fa hanno manifestato in strada per chiedere di far ritornare vivibile per tutti, residenti e turisti,la loro fragile città.
A parte i casi di ‘turismofobia’ veri e propri, i numeri non danno torto a chi parla di flussi oltre misura. I dati del 2016, presentati qualche giorno fa da Unicredit nel suo Rapporto sul turismo realizzato con il Tci, parlano di 50,7 milioni di arrivi solo per quanto riguarda i turisti internazionali, con un rapporto che sfiora l’1 a 1 con l’intera popolazione italiana.
Bene, sono tanti. Ma un modo per garantire servizi e esperienze positive è necessario trovarlo.“Le città sono aperte,libere - ha detto il ministro alTurismo Dario Franceschini -, non possono esserci piazze o strade a pagamento. Quindi io sono contrario ai ticket”. La soluzione, una delle possibili linee guida, risiede, secondo il Ministero, nel controllo dei flussi attraverso gli strumenti che passano dal web:uno in particolare è sotto i riflettori in questi giorni, la rete Wifi Italia, che Francesco Palumbo, d.g.Turismo del Mibact, definisce come “un servizio in chiave turistica”. Insomma, la connessione wifi come uno strumento per governare e delocalizzare i flussi.
Ma anche in questo caso, l’Italia è terra dai mille campanili e dalle mille e una proposte alternative. Così, da Venezia a Firenze, da Roma a Napoli alle Cinque Terre, ognuno avanza ipotesi e proproste. Fino a Capri, dove il sindaco Giovanni De Martino pensa di limitare gli attracchi dei traghetti nelle ore di punta, per evitare il congestionamento del porto.“In appena otto minuti - spiega -, ad esempio tra le 9.51 e le 9.59, arrivano da Sorrento a Capri tre grossi traghetti che scaricano a terra tra le 600 e le 800 persone”: numeri sotto cui l’isola di Tiberio rischia di soccombere.