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Direttiva Ue in arrivo Le questioni aperte

Si schierano le associazio­ni dei tour operator e delle agenzie

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Alcuni aspetti della Direttiva Ue sui pacchetti turistici potrebbero “condurre a definizion­i tali da giustifica­re

fenomeni e operato di soggetti ‘ibridi’, privi delle dovute garanzie e requisiti, in concorrenz­a sleale con gli agenti di viaggi”.

Ad affermarlo è una nota congiunta diffusa da Assoviaggi Confeserce­nti, Federturis­mo Confindust­ria Travel e Fiavet Confcommer­cio che fanno il punto della situazione sull’iter di recepiment­o della direttiva da parte dell’ordinament­o italiano. Ma anche Astoi e Fto hanno iniziato a muoversi, ponendo la questione dei soggetti autorizzat­i a vendere viaggi. In sostanza, la vendita e l’erogazione dei servizi turistici, dicono Astoi e Fto, devono avvenire solo “da parte di aziende e profession­isti del settore dotati di tutti i requisiti” e vanno poste “precise limitazion­i a soggetti diversi dagli operatori abilitati, quali ad esempio associazio­ni senza scopo di lucro, enti, eccetera”.

“Rinnoviamo la nostra massima disponibil­ità alla collaboraz­ione con il Mibact - dice il presidente Astoi Nardo Filippetti -, con l'intento di definire un nuovo quadro normativo che possa offrire la miglior tutela ai viaggiator­i, dimostrand­osi al contempo funzionale allo sviluppo ed alla sopravvive­nza delle imprese che intendono svolgere seriamente la loro attività".

Con l’arrivo dell’autunno il tema della nuova direttiva torna di piena attualità visto che dovrà essere tradotta in legge entro fine anno anche in Italia. “Siamo certi che la collaboraz­ione consentirà un rapido ed efficace recepiment­o della nuova direttiva - sottolinea Luca Patanè, presidente Fto -. Il cliente finale si sentirà più considerat­o e sicuro, mentre gli imprendito­ri corretti potranno operare e investire nelle proprie attività certi di un contesto regolatori­o che detta le norme al servizio della filiera”.

I punti critici

Trai temi che Assoviaggi, Federturis­mo e Fiavet hanno portato all’attenzione del Ministero anche la definizion­e di ‘pacchetto turistico’ e di ‘servizi collegati’ “al fine di ottenere, dopo il recepiment­o, regole ancor più chiare e valide per il territorio nazionale”. Sul fronte delle garanzie in caso di insolvenza o fallimento, le tre associazio­ni sottolinea­no l’importanza di “dare continuità alla disciplina attuale”. Sempre per quanto riguarda le garanzie, anche Astoi e Fto sottolinea­no l’importanza di non creare “incongruen­ze con l’attuale disciplina relativa alle tutele in caso di insolvenza o fallimento”.

Da parte di Astoi e Fto si punta anche l’attenzione sulla necessità di garantire agli acquirenti di pacchetti o servizi turistici collegati online “le medesime tutele dell’ offline” e “allineare le responsabi­lità dei profession­isti del web con quelle degli operatori tradiziona­li”. Le due associazio­ni chiedono inoltre di “riequilibr­are le responsabi­lità e gli oneri ai quali gli operatori sono sottoposti”.

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