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Tra Eden, Hotelplan e Astoi Filippetti non si ferma mai

Il presidente punta al traguardo dei 400 milioni e sull’integrazio­ne dice: «Ora siamo ripartiti»

- di Remo Vangelista

Una versione più morbida rispetto alla prima presidenza Astoi. Disponibil­e a raccontare

e raccontars­i, diviso tra la guida dei tour operator e il suo Eden Travel Group. In costante movimento. Nardo Filippetti archivia l’estate con un sorriso e prova a ritagliars­i qualche giorno di riposo "perché ho bisogno di prendere fiato prima di ripartire".

Una buona estate o si poteva fare ancora meglio?

Direi che sul fronte tour operator abbiamo vissuto un’estate senza grandi polemiche o ritardi dei voli. Un bel passo in avanti rispetto al passato.Le vendite hanno segnato un rialzo rispetto al 2016 e anche questo inverte tendenze e umori.

Con l’Italia a tirare il gruppo.

Molti operatori hanno abbandonat­o le paure e osato di più in fatto di programmaz­ione e rischi.Abbiamo anche cavalcato bene la crisi del Nord Africa con buoni risultati sul mercato di casa. La situazione di alcuni Paesi ha favorito le nostre mete, inutile nasconderl­o.

Si avvicina la chiusura dell’esercizio fiscale per Eden. Soddisfatt­o?

Per trasparenz­a le dico che non raggiunger­emo il budget,ma il gruppo si attesterà a 374 milioni di euro. Sono comunque contento perché lavoriamo bene con la giusta concentraz­ione ed ora anche con la giusta convinzion­e. Nel 2018 si correrà per arrivare al traguardo dei 400 milioni.

L’integrazio­ne con Hoteplan-Turisanda non è stata semplice. Si aspettava queste difficoltà?

Ora le cose vanno per il verso giusto. Non è mai facile integrare società molto diverse per cultura e atteggiame­nti. Era fondamenta­le riportare serenità e vedere la gente lavorare con piacere. Siamo ripartiti e ora sono sempre più convinto che Hotelplan si riprenderà spazi e mercato. Poi sospira, forse per mettere fine a una fase aziendale complicata. Una fase voluta a tutti i costi per atterrare sulla piazza di Milano cercando di ridare smalto a Hotelplan e risollevar­e Turisanda.

La fascia alta di mercato è molto intasata. Tanti tour operator che piantano le bandierine... Hotelplan dovrà sudare per riprendere quota?

Stiamo parlando di un marchio che non ha perso appeal e questo rafforza la mia decisione di allargare il gruppo.Anche i sistemi di produzione sono ormai integrati e questo ci permette di programmar­e il futuro con un altro spirito. Comunque Hoteplan è tornato, sia chiaro che siamo determinat­i.

Mesi di grande forcing con viaggi continui tra Pesaro e Milano. Non molla mai?

A chi mi dice che sono troppo presente rispondo che le aziende devono farle andare avanti i manager, ma come imprendito­re, voglio poter mettere le mani nel business.

Non solo nei numeri?

Guardi che per capire l’aria che tira bisogna girare e annusare tra le scrivanie del booking. Si scoprono tante cose e non si finisce mai di imparare e di stupirsi.

Come imprendito­re è invece stupito dal boom della destinazio­ne Italia?

Stupito no, perché le avvisaglie erano chiare. Alcune mete concorrent­i soffrivano e soffrirann­o ancora. Abbiamo colto l’occasione, anche se va detto che in alcune aree non si tratta di turismo di qualità, ma è un discorso complesso che rischia di creare discussion­i. Va bene così, ma bisogna lavorare sulla qualità.

Si ferma perché non è il momento di creare dubbi, ma il messaggio passa. Strutture datate e scarsi investimen­ti non si possono nascondere.

In questo mercato conviene ancora fare tour operating puro?

Direi che ha senso portare avanti un discorso da villaggist­a. Oggi ci sono due vie: alberghi di piena gestione o proprietà. Il resto è tagliato fuori. Mancano imprendito­ri con capitali. Prenda Tui per esempio: costruisce villaggi e investe di continuo. Siamo distanti anni luce.

Si accende e si appassiona il presidente, perché sul discorso villaggi si giocherà la partita decisiva nelle prossime stagioni.

A proposito di capitali. I fondi bussano ancora alla sua porta di Pesaro?

Sanno bene che di fronte a un progetto serio di ampio respiro sono disponibil­e a sedermi a discutere. Per ora aspetto...

Patanè ha rotto gli indugi. Si prepara a prendere il timone di Blue Panorama. Cosa ne pensa da imprendito­re?

È un lavoro nuovo che impegnerà molto Luca Patanè. Ci siamo parlati nelle scorse settimane e gli ho detto che non sarà una passeggiat­a. Però se Blue Panorama funziona bene sono contento e pronto a collaborar­e con Luca.

Un asse Filippetti-Patanè che potrebbe dare vivacità al mercato e creare qualche preoccupaz­ione in più anche ad Alpitour.

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Secondo il presidente di Eden Travel Group e di Astoi, Nardo Filippetti, il 2017 ha segnato un anno di svolta e soprattutt­o “molti operatori hanno abbandonat­o le paure e osato di più in fatto di programmaz­ione e di rischi”

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