Irma, Caraibi e Florida contano i danni
Il ritorno alla normalità per i territori colpiti dal ciclone è ancora lontano: la situazione isola per isola
Costerà 200 miliardi di dollari riportare alla normalità la Florida e le isole dei Caraibi colpite dall’uragano Irma, uno dei più devastanti degli ultimi anni. La stima arriva dai Lloyd’s di Londra, ma altre fonti effettuano una conta dei danni ancora maggiore, fino a raggiungere i 290 miliardi.
Le isole dei Caraibi si stanno ancora riprendendo dal passaggio del devastante ciclone, e il ritorno alla normalità è ancora abbastanza lontano. Se è vero, infatti, che già pochi giorni dopo il passaggio di Irma gli aeroporti hanno riaperto al traffico, anche se alcuni solo dall’alba al tramonto, perché per molte isole il principale problema è la mancanza di energia elettrica, discorso diverso vale per le altre infrastrutture turistiche, molte delle quali hanno subito la stessa sorte delle abitazioni civili.
L’impatto maggiore
La situazione peggiore è quella in cui versano alcuni paradisi delle vacanze di alto e altissimo livello, dalle Isole Vergini Usa a St. Maarten, da Barbuda a Turks & Caicos. Le prime notizie parlano di danni che coinvolgono il 90 per cento delle strutture, molte delle quali completamente rase al suolo. Distrutto anche uno degli aeroporti più famosi del mondo, quello di St. Maarten, che dava agli appassionati di aerei la possibilità di osservare direttamente dalla spiaggia i giganti dell’aria in fase di decollo e atterraggio.
L’uragano ha colpito l’area a macchia di leopardo: le Usvi, ad esempio, registrano danni pesanti su St.John e St.Thomas,mentre St.Croix è stata solo sfiorata dalla furia di Irma. Completamente distrutta Necker Island, l’isola di Richard Branson che solo qualche mese fa ha ospitato per una lunga vacanza l’ex presidente Usa Barack Obama.
Distruzione per il 90 per cento delle strutture a Barbuda e a Turks & Caicos, dove la situazione all’indomani del passaggio del ciclone ha richiesto interventi umanitari.
Cuba e la Florida
Anche l’Isla Grande ha subito la furia di Irma: il giorno dopo il passaggio del ciclone, anche L’Havana si è trovata sommersa dall’acqua, ma i danni maggiori si registrano nei Cayos. Se infatti sono stati riaperti in breve tempo l’aeroporto della capitale e quello di Varadero, lo scalo di Jardines del Rey che serve, appunto, i turisti diretti ai Cayos, è andato completamente distrutto.
Anche la Florida ha iniziato la conta dei danni: Irma ha infatti provocato la chiusura di tutti gli scali dello Stato il 10 e 11 settembre,nonché quella dei parchi Disney, che dalla loro apertura ufficiale erano stati chiusi soltanto altre 4 volte negli ultimi 45 anni.
Tre giorni di chiusura per tutti gli aeroporti dello Stato hanno implicato cancellazioni a raffica da parte dei vettori, che hanno lanciato politiche molto elastiche di riprotezione, assicurando a tutti la gratuità per la riprenotazione o il rimborso del mancato collegamento fino al prossimo 30 settembre.