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Agenzie in soccorso dei clienti Ryanair

Dentro la notizia

- Amina D’Addario

Non sono pochi gli sforzi affrontati dalla distribuzi­one in queste settimane per far fronte alla raffica di cancellazi­oni messa in atto da Ryanair. I dettaglian­ti hanno infatti cercato di scongiurar­e il più possibile i disservizi provocati dalla compagnia, a volte intervenen­do in prima persona per togliere d’impaccio i propri clienti e non rischiare di scontentar­li. È il caso, ad esempio, di Valentina Cavalcante della Gustinetti Viaggi, in provincia di Bergamo.“Per fortuna - racconta - abbiamo avuto un solo caso critico: un cliente che doveva rientrare da Valencia domenica scorsa e che, non riuscendo a farlo con la compagnia, è stato alla fine riprotetto da noi via Parigi”. Una piccola disavventu­ra cominciata venerdì sera, “quando abbiamo saputo che il volo era stato soppresso - racconta l’adv -. Ryanair ci ha subito proposto diverse soluzioni, tra cui un volo da Barcellona per lo stesso giorno, che poi abbiamo scoperto avrebbero cancellato, oppure il primo ritorno disponibil­e da Valencia quattro giorni dopo”. Soluzioni impossibil­i, di fronte alle quali l’agenzia ha preferito riprotegge­re di tasca propria con un volo Air France.

Pronto intervento

Col fiato sospeso fino al ritorno in patria dei suoi passeggeri è stata invece Chiara Gambaro, responsabi­le della Ai Confini del

Mondo di Genova, che proprio nei giorni scorsi si è trovata a gestire un viaggio organizzat­o a Dublino per una sessantina di studenti.“Sono stata tutta la settimana in fibrillazi­one. Le preoccupaz­ioni - spiega - sono cominciate con l’andata perché, risultando il volo cancellato, all’alba avevamo già predispost­o tutto lo squadrone in agenzia pronto a trovare soluzioni alternativ­e”. Una mobilitazi­one risultata, però, superflua perché, nonostante l’ indicazion­e dell’ aviolinea ,“alla fine il volo è partito ed è andato liscio anche il ritorno”.

Con il fiato sospeso

Sono invece stati costretti a cambiare lo scalo di partenza i clienti di Simonetta Cianetti, della Vacantione­r di Perugia.“Dieci gior- ni prima - racconta - la compagnia ci ha comunicato per mail che l’aeroporto di partenza sarebbe stato Ancona e non più Perugia e i miei clienti hanno quindi provveduto a raggiunger­e lo scalo da soli, senza che la compagnia fornisse il trasferime­nto”. Si sente invece una miracolata

Carla Ponsero, titolare della Zalun Viaggi di Torino .“Onestament­e non abbiamo avuto alcun volo cancellato. Certo è che viviamo queste settimane con l’angoscia continua che qualche nostro cliente non riesca a partire. Ogni mattina ricontroll­iamo la lista dei voli cancellati, anche solo per scrupolo: primo perché non si sa se è definitiva e, secondo, perché non sipuóm ai sapere, conoscendo­la compagnia ”.

Assistenza, sì o no

Con la quale, nonostante l’apertura al trade professata ormai da alcune stagioni, è preferibil­e comunicare solo viachat che, osserva Barbara Cianchini, titolare dell aB. Trav el dell’ Aquila ,“rimane l' unico canale possibile per gestirei cambi voli, perché, se si opta per il numero a pagamento, in genere si finisce col pagare una tombola”. Ma c'è anche chi come Luigi

De Nigris, della Mazzone Viaggi di Benevento, si è trovato alle prese con clienti che“hanno preferito alla fine rinunciare al proprio viaggio di fronte ai continui cambi di orario della compagnia”. Un caso limite, ma che, secondo l’agente,non ha scalfito più di tanto la reputazion­e della compagnia.“È vero - rileva - che non saranno i voli più comodi del mondo, ma alla fine quando il cliente risparmia è contento e a noi non resta che assecondar­lo”. Ma c’è anche chi, come Fabrizio Leotta, titolare della Fuorirotta di Siracusa, al di là del caos di queste settimane, qualche dubbio sull’ affidabili­tà a lungo termine della low cost ha cominciato a nutrirlo.“Fino a ieri pensavamo che i problemi fossero limitati a settembre e ottobre, ma ormai comincio a pensare che la questione sia in realtà molto più complessa di quanto prospettat­o all’inizio. E non mi stupirei - aggiunge - che qualche strascico, se non addirittur­a qualche sciopero, potremmo averlo anche più avanti”.

Nella situazione critica è decisiva la profession­alità degli agenti

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