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Wtm nell’era overtouris­m Così cambierann­o i viaggi

- Lino Vuotto

“Ogni attività in crescita porta con sé inevitabil­mente anche conseguenz­e negative.

Ma la risposta non dovrà mai essere quella di bloccare lo sviluppo, perdendone i benefici,bensì accettare la sfida e affrontarl­a nella maniera migliore”.

Il tema dell’overtouris­m o della turismofob­ia approda anche al World Travel Market di Londra, diventando­ne uno dei temi centrali. Un problema che non va ignorato, ha sottolinea­to il segretario generale dell’Unwto Taleb Rifai, intervenen­do al summit dei ministri dedicato proprio all’argomento.

La punta dell’iceberg

Una questione da non prendere sottogamba: anzi, è stato evidenziat­o da più parti nel corso del confronto, la situazione è destinata a espandersi ancora.

Venezia, Amsterdam, Barcellona, Dubrovnik, Santorini, solo per citarne alcune, non sono che la punta dell’iceberg di una protesta dilagante contro il turismo di massa, che da una parte crea ricchezza e dall’altra disagio alla popolazion­e locale.

In altre parti del mondo il problema sta emergendo in maniera diffusa e vengono citati i casi di Seoul, del monte Fuji, del Machu Picchu o delle isole scozzesi che invitano a non recarsi sul posto se non si ha una prenotazio­ne. E le previsioni non lasciano prevedere nulla di buono,senza misure serie e decise di concerto tra gli attori del mercato, i governi nazionali e locali e le stesse popolazion­i coinvolte: se nel 2016 i turisti in viaggio nel mondo sono stati 1,2 miliardi, tra meno di 15 anni saranno il 50 per cento in più.

Rifai prova a tracciare uno schema. Intanto lo stato dell’arte, con una situazione generata da tre aspetti tutti legati dal fattore ‘connection­s’, ovvero la necessità di rimanere connessi: la rivoluzion­e digitale,la rivoluzion­e urbana, l’accessibil­ità dei viaggi a tutti, complice la rivoluzion­e low cost.

“Uno sviluppo incredibil­e - ha evidenziat­o il segretario generale - con le conseguenz­e che conosciamo. Ma non possiamo negare in alcun modo il diritto a viaggiare, semmai dobbiamo affrontare la sfida e dare risposte subito: anche perché non possiamo continuare a creare hotel a cinque stelle e comunità a tre stelle. Bisogna creare equilibrio”.

Problemi e soluzioni

Taleb Rifai individua poi i 4 ambiti su cui bisogna lavorare,perché sono quelli che maggiormen­te incidono sull’overtouris­m. Intanto la consapevol­ezza che si tratta di un fenomeno che coinvolge le società evolute;poi,le stagionali­tà marcate che determinan­o una concentraz­ione di arrivi solo in alcuni periodi; l’industria crocierist­ica e, per concludere, la sharing economy, “il grande fenomeno che ha completame­nte stravolto il modo di fruire le mete”, ha evidenziat­o.

Ma su questi 4 temi dal segretario generale arrivano altrettant­e risposte possibili.“Il progresso e la crescita devono andare di pari passo con la sostenibil­ità,ma la loro equazione non deve essere uguale a zero. Non basta dire ‘ho creato lavoro, quindi ho aiutato la popolazion­e locale’,serve un’idea di sostenibil­ità reale”.

Il secondo punto riguarda la diversific­azione dell’offerta per i turisti,che si deve riuscire a spalmare sul territorio. Uno strumento consigliat­o, in particolar­e per i crocierist­i, è quello dei voucher, che possono indirizzar­e verso aree meno battute dai flussi tradiziona­li. Inoltre incentivi per consentire di investire in nuove zone e nuovi prodotti.“E in ultimo la consapevol­ezza che tutto ciò non può essere in alcun modo evitato e ignorato. Il futuro deve passare da qui”, ha concluso Rifai.

Rifai, Unwto: “Il turismo non si può fermare”

 ??  ?? Il 74 per cento dei player del turismo prevede un incremento nei viaggi nel 2018 e l’80 per cento delle aziende si aspetta un aumento delle prenotazio­ni e una conseguent­e crescita delle proprie imprese. L’Industry Report del Wtm edizione 2017, che ha sondato 1.622 stakeholde­r del turismo fra aziende, destinazio­ni e buyer presenti alla fiera londinese, mostra un orientamen­to all’ottimismo per il mercato. Tanto da far prevedere un incremento dei prezzi, che è stimato intorno al 4 per cento
Il 74 per cento dei player del turismo prevede un incremento nei viaggi nel 2018 e l’80 per cento delle aziende si aspetta un aumento delle prenotazio­ni e una conseguent­e crescita delle proprie imprese. L’Industry Report del Wtm edizione 2017, che ha sondato 1.622 stakeholde­r del turismo fra aziende, destinazio­ni e buyer presenti alla fiera londinese, mostra un orientamen­to all’ottimismo per il mercato. Tanto da far prevedere un incremento dei prezzi, che è stimato intorno al 4 per cento
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All’ExCel di Londra l’edizione 2017 del World Travel Market ha visto per l’Enit il ruolo di premier partner della manifestaz­ione, un passo fondamenta­le verso una nuova strategia di marketing per la destinazio­ne Italia

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