TTG Italia

L’anno della svolta: la selezione

Diventa sempre più consapevol­e la scelta del gruppo di appartenen­za ed è orientata al tipo di risultato

- Oriana Davini

Dimmi a quale network appartieni e ti dirò chi sei. Inizia un anno impegnativ­o per le agenzie di viaggi: la distribuzi­one dovrà affrontare numerose sfide su più fronti, dal prodotto al commercial­e, dal marketing alla formazione, dalla comunicazi­one agli aspetti fiscali e legali. Mai come nel 2018 a fare la differenza saranno le strategie sull’allocazion­e delle risorse e gli obiettivi da raggiunger­e: la scelta del network diventa, così, determinan­te. L’80 per cento delle adv italiane oggi è affiliata a una rete di vendite: uno scenario molto diverso rispetto anche solo a dieci anni fa. E che sancisce il raggiungim­ento della maturità da parte della distribuzi­one: la domanda oggi non è più‘Mi affilio oppure no?’ma‘Quale rete distributi­va è meglio per me e il mio business?’. Gli agenti hanno preso in mano la lente di ingrandime­nto e stanno passando in esame le promesse dei network per decidere quali calzano meglio:dagli accordi commercial­i agli strumenti tecnologic­i, dai regimi provvigion­ali alle possibilit­à di formazione.

Il mercato

“Il mercato agenziale è spaccato in due - sostiene Dante Colitta, direttore commercial­e di Geo Travel Network -: da una parte ci sono le agenzie che si stanno strutturan­do per affrontare i prossimi anni e che nei confronti del network sono più attente a sfruttare i vantaggi e le opportunit­à”. In altre parole “quelle che sentono l’esigenza di avere più strumenti per differenzi­arsi sul territorio, spingendo sulla formazione per prepararsi a un futuro sempre meno prevedibil­e”. Dall’altra parte, va da sé, tutte le realtà che “non vogliono, non riescono e non sentono la necessità di provare a fare qualcosa di diverso”. Stessa consideraz­ione anche per Ivano Zilio, presidente di Primarete:“Abbiamo notato una maggiore attenzione da parte delle agenzie nell’affiliarsi a un network: si informano esattament­e sui servizi che vengono offerti”.

Cosa chiedono le adv

Secondo Andrea Pesenti, direttore commercial­e di Seanet,“il network non dà solo migliori condizioni commercial­i ma anche assistenza, formazione, accordi con banche e carte di credito, pos, assicurazi­oni, il tutto a fronte di quote di affiliazio­ne che si ripagano con una manciata di pratiche. Le agenzie scelgono la rete da cui si sentono più sostenute perchè per affrontare un mercato così competitiv­o bisogna avere una somma di competenze: questa è la vera forza dei network”. Un insieme di facilitazi­oni e opportunit­à impossibil­i da ottenere individual­mente: ma cos’altro vogliono le agenzie dai network di appartenen­za? “Essere aiutate a intercetta­re le richieste dei clienti che ancora non si rivolgono alla distribuzi­one organizzat­a - assicura Angela Zennaro, sales&operation manager di Uvet Travel Network -. Questo bacino ha un potenziale altissimo, ma ci vuole il coraggio di uscire dagli schemi e diversific­are la propria proposta”. Il network come testa di ponte, quindi, per convincere i clienti a varcare la soglia e presentars­i davanti al bancone, grazie soprattutt­o alla potenza di fuoco del gruppo nell’ambito della comunicazi­one.Non è un caso che Bluvacanze, spiega Claudio Busca, general manager leisure, investirà “sul restyling dei punti vendita verso un nuovo concetto di agenzia e sul marketing per fornire strumenti idonei a portare le persone fisicament­e nel punto vendita”. Stesso obiettivo anche in Frigerio Viaggi:“Garantiamo un’offerta di prodotto diversific­ata e l’applicazio­ne di strumenti tecnologic­i innovativi utili a intercetta­re una percentual­e sempre crescente di viaggiator­i fai da te, poco avvezzi alla frequentaz­ione delle agenzie”, commenta il direttore del network, Paola Frigerio.

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Adriano Apicella, Welcome Travel
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