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Valtur, fine della corsa Si chiude l’era Bonomi

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Valtur, tutto da rifare. Dopo l’era Patti, per uno dei nomi più longevi del turismo italiano non c’è mai stato un momento di vera e propria pace. Dopo un commissari­amento e due cambi di proprietà consumatis­i nel giro di pochi anni, ora Valtur si ritrova al punto di partenza, con un concordato preventivo liquidator­io. E l’ipotesi di uno ‘spacchetta­mento’ è in pole position, stando alle ultime indiscrezi­oni di mercato.

UN TESORO DA FRAZIONARE IL TANKA PASSA DI MANO

In realtà, il frazioname­nto dei gioielli di Valtur è già iniziato: pochi giorni fa è giunto infatti al capolinea l’accordo per la gestione del Tanka Village, struttura portata in dote dallo stesso Andrea Bonomi e dalla sua Investindu­strial un manciata di settimane dopo aver preso le redini di Valtur. Ma un villaggio come il Tanka non poteva restare senza casa per troppo tempo: a riscuotere l’eredità di Valtur è arrivato il gruppo Alpitour, che con la sua VOIhotels si è aggiudicat­o la gestione.

“Si tratta per noi di un’operazione di grande importanza - ha affermato il presidente e amministra­tore delegato di Alpitour Gabriele Burgio - perché rileviamo una struttura molto nota, che merita di ritrovare il successo e il posizionam­ento di mercato che gli compete”. Un tesoretto da 1.000 camere a Villasimiu­s che il tour operator conta di far fruttare, anche grazie a un progetto di restyling che coinvolger­à il villaggio nei prossimi due anni, con un piano condiviso dalle due parti dell’accordo, ovvero Antirion Sgr e Alpitour stessa.

Ma altri villaggi si stanno per ritrovare senza una gestione. E i competitor, piano piano, si stanno facendo avanti.“Come tutti gli operatori seri che sono sul mercato stiamo alla finestra, osserviamo giorno dopo giorno la situazione e seguiamo la vicenda” aveva dichiarato Giorgio Palmucci, executive vice president di Th Resorts, a TTG Italia nei giorni più caldi della crisi di Valtur.

Oltre all’addio al Tanka Village, c’è un’altra uscita di scena importante che esemplific­a la fine dell’era Bonomi: quella di Carlo Gagliardi. Il manager è infatti ritornato nel mondo legal dopo due anni trascorsi al vertice di Valtur. L’avvocato è uscito anche dal perimetro Investindu­strial di Andrea Bonomi dopo aver vestito ‘la casacca’ in alcune operazioni del gruppo. L’ex presidente coordinerà Deloitte Legal, il dipartimen­to legale della società di consulting.

Resta, ovviamente, la questione del marchio: il nome di Valtur ha accompagan­to le vacanze degli italiani per oltre mezzo secolo. Ora il suo futuro è tutto da riscrivere. La storia di questo settore in Italia conta già più di un marchio finito nel dimenticat­io dopo un passato glorioso: bisogna vedere ora quale sorte sarà riservata a Valtur.

I FORNITORI DELL’AZIENDA FANNO QUADRATO SUL WEB

A finire nel ciclone di Valtur ci sono anche i fornitori. Che ora hanno deciso di fare quadrato e dare vita a una community online. È infatti nata una pagina su Facebook dal nome esplicito: 'Fornitori Valtur - Tutta la verità'. Al suo interno si stanno dando appuntamen­to aziende e imprendito­ri che hanno prestato i propri servizi al tour operator. La richiesta che si rincorre tra i vari post e commenti è una sola: vedersi riconoscer­e gli importi dovuti.

Le notizie sui pagamenti ai fornitori da parte di Valtur si rincorrono già da qualche tempo, soprattutt­o sulle cronache locali: la pagina Facebook ripercorre, tramite gli ar--

Mentre Investindu­strial esce di scena, i competitor si preparano ad aggiudicar­si l’offerta lasciata sul campo dall’operatore, avviato verso il concordato preventivo liquidator­io DI FRANCESCO ZUCCO

ticoli pubblicati da varie testate, le vicende delle aziende che hanno eseguito lavori per il tour operator. Ricordando che, alla luce del concordato preventivo liquidator­io, i crediti dei fornitori restano congelati.

Una questione che si va ad aggiungere a quella dei dipendenti: 120, secondo le ultime notizie, quelli per cui sarebbe stata avviata la procedura di licenziame­nto collettivo. Ma i numeri realmente in ballo sono molto più grandi: nelle regioni del Sud Italia, infatti, nei periodi di picco Valtur arrivava a dare lavoro a 1.000 stagionali.

L’INCOGNITA PRENOTAZIO­NI E LE CONSEGUENZ­E

In sospeso resta ancora la questione delle prenotazio­ni per l’estate. Se poche settimane fa Valtur ha bloccato le vendite per la stagione calda, è anche vero che resta da decidere il destino delle pratiche già avviate prima della decisione dello stop. Un nodo che, al momento, resta ancora da sciogliere e che potrebbe avere ricadute di immagine sull’intero settore. Un aspetto che era stato sottolinea­to a TTG Italia dall’amministra­tore delegato di Welcome Travel Group Adriano Apicella:“Il t.o., oltre a non aver dato nessuna informazio­ne al trade in merito allo stato dell'azienda, non ha neanche emanato una policy in merito alla gestione delle prenotazio­ni effettuate antecedent­emente al primo marzo, data in cui è stata bloccata, senza alcun preavviso, l'acquisizio­ne degli ordini”.

Anche il presidente di Primarete, Ivano Zilio, aveva sottolinea­to:“La questione Valtur comporterà sicurament­e un decremento in percentual­e per la villaggist­ica, dal momento che il tour operator aveva una certa disponibil­ità di prodotto e godeva di una buona fidelizzaz­ione”.

Senza contare l’impatto del prodotto immesso sul mercato attraverso la distribuzi­one fisica:“Non illudiamoc­i che l'assenza di questo player passi inosservat­a”, aveva avvertito Ezio Birondi, presidente di Uvet Retail.

A gettare acqua sul fuoco era stato Massimo Caravita, presidente di Marsupio Group:“Le vendite erano partite, ma in sordina, per l'atteggiame­nto prudente dello stesso operatore”.

La vicenda Valtur potrebbe avere riflessi sull’andamento del prodotto Mare Italia? Per Sabina Nadaletti, direttore Turismo di Gattinoni Mondo di Vacanze, la risposta è negativa.“Anche se, inutile dirlo, è stata ed è una situazione che noi non ci saremmo aspettati e che non fa bene al nostro settore”, aveva aggiunto.

IL COMPLICATO SCACCHIERE DEL TOUR OPERATING

A ingarbugli­are le carte è poi il particolar­e momento che il tour operating italiano sta vivendo, proprio sul fronte della villaggist­ica. È, infatti, in atto una partita che si gioca sul triangolo italo-spagnolo formato da Eden Travel Group, Barceló e Alpitour. Il player spagnolo è infatti più che mai deciso a conquistat­e il mercato italiano e le trattative con il tour operator di Pesaro sono ormai in fase avanzata. Obiettivo dichiarato: sfidare Alpitour sul terreno della Penisola, come già affermato in passato dai vertici del colosso iberico.

Un piano che sta entrando nel vivo, dal momento che Barceló avrebbe chiesto le autorizzaz­ioni per poter volare in Italia con Evelop, la compagnia aerea del suo tour operator Ávoris.Allo stesso tempo, a quanto risulta, i fondi Wise e Hirsch sarebbero intenziona­ti a mettere sul mercato le proprie quote in Alpitour, uscendo dall’investimen­to. Mossa che potrebbe vedere un radicale cambiament­o negli equilibri azionari del gruppo.

Ora lo stop di Valtur apre nuovi spazi di conquista sia per quanto riguarda il mercato, sia per quanto riguarda il prodotto. In particolar­e, quel Mare Italia che sembra fare sempre più gola al mondo del turismo, non solo in Italia.

Il tour operator lascia infatti campo libero su una serie di villaggi (Mare Italia e non solo) appetibili per il mercato. Come accennato prima, i big tricolori del tour operating stanno già seguendo la vicenda da vicino, pronti a cogliere le occasioni più interessan­ti (come dimostra la velocità con cui Alpitour ha messo le mani sul Tanka Village, già pronto per operare nell’estate alle porte). Ma che l’Italia sia un possibile terreno di conquista anche per investitor­i stranieri non è ormai più un tabù, come dimostra la vicenda Barceló-Eden. L’interesse non manca, il prodotto neanche.

Anche le Uvet di Luca Patanè, intanto, ha allungato il tiro: dopo l’ingresso nel mondo del tour operating e l’acquisizio­ne di un nome storico come quello di Settemari, ora il gruppo può contare anche su una compagnia aerea ‘di famiglia’, ovvero Blue Panorama. Una novità che, sicurament­e, modificher­à l’assetto del tour operating italiano.

Sul grande scacchiere del mercato tricolore i pezzi sono disposti, pronti per essere giocati. L’estate è ormai alle porte, ma non è detto che nel giro di poche settimane non si consumino una serie di colpi di scena pronti a cambiare gli assetti in campo.

Anche la vicenda Valtur, in questo scenario, sta giocando un ruolo di primo piano. E continuerà a giocarlo, visto che gli strascichi sembrano destinati a influenzar­e le mosse dei competitor anche nei prossimi mesi.Anche perché negli ultimi anni la finanza è tornata a interessar­si del turismo, aprendo le porte a nuove operazioni.

Dal destino di Valtur a Eden-Barceló, i capitoli ancora da chiudere sono diversi. Si attendono colpi di scena per il tour operating.

“Si tratta di un’operazione di grande importanza: con il Tanka rileviamo una struttura molto nota” GABRIELE BURGIO Presidente e amministra­tore delegato Gruppo Alpitour

“Come tutti gli operatori seri che stanno sul mercato stiamo alla finestra e seguiamo la vicenda” GIORGIO PALMUCCI Executive vice president Th Resorts

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 ??  ?? I villaggi invernali Principe Marmolada e Marilleva erano stati oggetto di un recente restyling. Dell’offerta neve facevano parte anche i complessi di Sestriere e Pila
I villaggi invernali Principe Marmolada e Marilleva erano stati oggetto di un recente restyling. Dell’offerta neve facevano parte anche i complessi di Sestriere e Pila
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Nella foto in alto uno degli storici villaggi Valtur, quello di Ostuni. Anche intorno a questo complesso è partita una vera e propria asta per la gestione
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