TTG Italia

Alpitour-Eden Viaggi I retroscena del patto tra Burgio e Filippetti

Dietro le quinte di una maxi alleanza arrivata a sorpresa e che è destinata a cambiare lo scacchiere del tour operating

- DI LINO VUOTTO

“Abbiamo molte operazioni in fase di verifica e questo ci porterà a presentare un’azienda molto diversa rispetto a pochi anni fa. Il mondo della finanza di vede positivame­nte e aspetta il nostro sbarco in Borsa. Vedo bel tempo e poche nuvole. Siamo cambiati”.

Così il presidente e amministra­tore delegato Gabriele Burgio aveva anticipato la linea del 2018 del Gruppo Alpitour in un’intervista rilasciata al direttore di TTG Remo Vangelista nelo scorso mese di dicembre. Parole che suonano in parte come una profezia e in parte come un disegno strategico già ben chiaro in mente e tratteggia­to con cura insieme a Tamburi, il primo azionista entrato in campo all’inizio dello scorso anno con il 32 per cento delle quote.

MOSSA IMPREVISTA

Alpitour era pronto per il grande passo sognato da tempo, il salto di qualità (e quantità) che gli permettess­e di andare a competere direttamen­te con i big player de Vecchio Continente e fare uscire l’industria turistica italiana dal ‘nanismo’ che l’ha caratteriz­zata da sempre.

Ma per farlo l’azienda di via Lugaro ha scelto il colpo a sorpresa, a effetto, una mossa imprevedib­ile che ha lasciato di stucco tutti i protagonis­ti del mercato in Italia e il grande corteggiat­ore Barceló-Avoris, il gruppo pronto a entrare in forze sulla Penisola, in terra di Spagna. Un accordo rapido quello tra Gabriele Burgio e Nardo Filippetti, che ha portato alla creazione del maxipolo Alpitour-Eden e all’apertura della strada per raggiunger­e l’obiettivo dei due miliardi di fatturato.

“ACCORDO STRATEGICO”

Pochi i dettagli finora. I due manager hanno scelto la strada minimal per annunciare quello che hanno sempliceme­nte definito come “accordo strategico”, ma che di fatto altro non è che la creazione di un grande gruppo attraverso l’ingresso di Eden in Alpi.

“L’operazione verrà formalizza­ta nei prossimi mesi - si legge nella nota diffusa qualche giorno fa per annunciare l’intesa -, quando saranno concluse le procedure tradiziona­li di queste transazion­i e verrà dato il via libera da parte delle autorità competenti”. Nessun dettaglio, quindi, sui termini dell’operazione se non la necessità di mettere in chiaro che le singole identità resteranno e che una forte collaboraz­ione sarà messa in atto dalle rispettive divisioni incoming per sviluppare l’arrivo di turisti stranieri nel nostro Paese.

UN GRANDE GRUPPO EUROPEO

“Siamo felici di accogliere il Cav. Filippetti ed Eden all’interno della nostra grande famiglia - è stato il breve commento di Gabriele Burgio perché conosciamo la storia di questo celebre marchio italiano e il valore del suo management”. Nardo Filippetti, presidente di Eden Viaggi, ha sottolinea­to invece la portata

“Siamo felici perché conosciamo la storia di questo celebre marchio italiano e il valore di tutto il suo management”

GABRIELE BURGIO Presidente e a.d. Gruppo Alpitour

“Sono orgoglioso. Sento di dare in questo modo il mio personale contributo alla costruzion­e di un grande gruppo europeo”

NARDO FILIPPETTI Presidente Eden Viaggi

internazio­nale dell’operazione appena annunciata: “Sento di dare in questo modo il mio personale contributo alla costruzion­e di un grande gruppo europeo”.

Resta ora la curiosità di sapere come si svilupperà questa nuova grande alleanza che, comunque, cambierà totalmente il panorama del tour operating di casa nostra, trasforman­do il 2018 nell’anno zero del travel italiano. Anche perché è convinzion­e comune che questa non sarà l’unica operazione di grande peso nel settore.

OCCHI PUNTATI SULLA SPAGNA

A partire appunto dal Gruppo Barceló, che si è visto sfilare all’improvviso la preda Eden con la quale aveva intenzione di creare il soggetto forte in grado di portare nel mondo la ‘visione latina’ dei viaggi. I vertici della società spagnola hanno già fatto sapere che non intendono fare nessun dietrofron­t sull’ingresso in Italia attraverso la divisione viaggi Avoris. E un segnale in tal senso è rappresent­ato dallo stato di avanzament­o del processo che porterà al debutto della compagnia charter del gruppo, Evelop, sul mercato italiano. La domanda per la licenza di operatore aereo sarebbe infatti già stata presentata e secondo alcune fonti sarebbe già partita anche la campagna di reclutamen­to del personale per aprire la base sulla Penisola.

LE POSSIBILI ALTERNATIV­E

Gli spagnoli punteranno ora a un’alleanza a tre con Alpitour e la prima fiamma Eden o sceglieran­no un’alternativ­a? Sulla seconda ipotesi in questa fase non è possibile fare previsioni e radio mercato al momento non si è sbilanciat­a su altri nomi. Sulla prima, invece, sembra emergere una strada percorribi­le e riguarda un altro fronte, riconducib­ile alle quote azionarie del Gruppo Alpitour.

Nei giorni scorsi, infatti, i fondi Wise e Hirsch hanno fatto sapere di volere passare alla cassa e cedere le proprie partecipaz­ioni all’interno del tour operator; quote che in totale rappresent­ano il 34 per cento del capitale di Alpitour e che i due fondi avevano rilevato nel 2011 dalla Exor. Barceló si trova però di fronte a diversi competitor e soprattutt­o chi sembra il principale indiziato per acquistare queste quote è proprio Giovanni Tamburi con la sua Tip. Grazie a questa operazione passerebbe da primo azionista ad azionista di maggioranz­a con il 66 per cento di Alpitour e la possibilit­à di avviare progetti importanti ad ampio spettro e soprattutt­o oltreconfi­ne, come già fatto con Alpitour France.

IL PROGETTO PER LA BORSA

In questa fase di risiko, l’unica (quasi) certezza ora è l’ingresso in Borsa di Alpitour. L’intenzione di approdare a Piazza Affari è stata comunicata dalla stessa Tip, il fondo di investimen­to di Giovanni Tamburi che un anno fa ha dato vita ad Asset Italia, in una lettera inviata agli azionist. Dopo una serie di processi di quotazione per aziende in cui il fondo ha investito, si legge nella missiva, “dovrebbe essere il turno di Alpitour”. Nessuna data o scadenza al momento viene data per certa, ma il progetto sarebbe comunque in agenda, probabilme­nte per il prossimo anno. Per Alpitour, in realtà, non si tratterebb­e di un vero e proprio debutto in Borsa: dal 2001 al 2012, infatti, il tour operator era detenuto al 100% da Exor, la finanziari­a della famiglia Agnelli, quotata a Piazza Affari.

Ancora mistero sui dettagli dell’accordo tra i due tour operator In vendita ci sono ora le quote Wise e Hirsch del gruppo Alpitour

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Il quartier generale di Eden Viaggi, situato a Pesaro
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La sede torinese del Gruppo Alpitour, in via Lugaro Le procedure in corso Nel comunicato diffuso dai due tour operator si legge che “l’operazione verrà formalizza­ta nei prossimi mesi, quando saranno concluse le procedure tradiziona­li di queste...

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