TTG Italia

Scalata al Nord-Est Cresce la rete Italo

- A. G.

Bolzano,Trento e Rovereto. E un aumento delle frequenze e dei servizi verso Venezia. In casa Italo parlano di“arrembaggi­o sul Nord-Est del Paese”, considerat­a non solo una delle aree su cui i servizi ferroviari si possono ancora sviluppare e fare fatturato, ma anche un territorio dove le agenzie restano un grande riferiment­o per i clienti, anche quando si tratta di viaggi in carrozza. Il network di Italo si espande, dunque, secondo criteri ben precisi:“Fino a oggi ci eravamo concentrat­i sulle tratte classiche dell’Alta velocità.Ora,dopo aver raggiunto livelli di elevata competitiv­ità sulle dorsali più canoniche, vogliamo dare nuovi servizi al Nord-Est”, spiega Fabrizio Bona (nella foto), chief commercial officer di Italo.La compagnia ha messo in funzione, da maggio,11 nuovi treni mentre l’ultimo, già ordinato, arriverà entro agosto:“Oggi sullaTorin­o-Venezia operiamo 14 servizi giornalier­i. Siamo andati a riempire un buco di mercato, puntando a soddisfare una richiesta sia leisure, sia business. Nel 2019 arriverann­o altri 5 treni e saranno tutti collocati sulle tratte che portano verso Nord-Est”, aggiunge Bona. Torino, appunto, altra destinazio­ne che la compagnia ha messo nel mirino e sulla quale ha deciso di investire.“È sicurament­e una città tra le più importanti d’Italia. E i numeri del turismo leisure e business sono in forte crescita, per questo abbiamo voluto migliorare i collegamen­ti”. L’aumento dei treni e delle frequenze porterà quasi sicurament­e un aumento del volume d’affari per le casse della compagnia. Basta guardare lo storico per averne conferma: Italo ha fatturato 264 milioni di euro nel 2014 e nel 2017, con lo stesso numero di treni (dato che quelli nuovi sono entrati in funzione nel 2018), il volume degli affari è salito a quota 454,9 milioni di euro.“E vogliamo investire ancora. I nuovi proprietar­i di Gip ci danno solidità e ci proiettano sul mercato internazio­nale con una nuova dimensione”, coclude Bona, parlando della liberalizz­azione del mercato europeo che scadrà nel 2020.

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