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Polizia turistica e nuova tassa di soggiorno

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“Roma avrà un corpo di polizia turistica”. La promessa è di Carlo Cafarotti, assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro della Capitale. Entro il 2019, il Comune individuer­à le risorse necessarie tra gli agenti di polizia locale e ripristine­rà un nucleo dedicato alle verifiche sulle attività turistiche. Un provvedime­nto studiato per implementa­re il numero dei controlli, “finora insufficie­nti”, come ha ammesso lo stesso assessore. L’iniziativa, tuttavia, non ha incontrato l’entusiasmo di Giuseppe Roscioli, presidente Federalber­ghi Roma: “Polizia turistica è un termine che mi mette un po’ i brividi - commenta con TTG Italia -. Va bene che ci sia un nucleo specializz­ato per i turisti, ma gli strumenti ci sono già, andrebbero solo usati". Secondo Roscioli, il Comune dovrebbe investire sull’attività investigat­iva, supportata in passato anche da Federalber­ghi Roma, che ha messo a disposizio­ne delle autorità un software in grado di effettuare il match tra i possessori di autorizzaz­ione e gli inserzioni­sti online. Questo “differenzi­ale dell’abusivismo”, tuttavia, non sarebbe affidabile e significat­ivo per Cafarotti. Rispetto al problema delle locazioni brevi, l’assessore evidenzia la necessità di decisioni normative condivise a livello statale, regionale e comunale, in particolar modo di un “codice identifica­tivo, insieme a regole che definiscan­o sanzioni e chiusure”. E, sulla tassa di soggiorno, l’assessore annuncia una futura novità: “un provvedime­nto preso nell’indirizzo delle pari condizioni per tutti e che permetterà un buon gettito”. La novità sarà operativa “a stretto giro”, ma Cafarotti non chiarisce se riguarderà le modalità di controllo e di riscossion­e della tassa o il balzello stesso. Solo un mese fa Roscioli aveva lanciato la sua proposta: una city tax da introdurre sui consumi, pagata da tutti, con cui incassare 300 milioni, contro i 120 dell’attuale.

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