“Come una scommessa al Totocalcio”
“Ormai è diventata una scommessa al Totocalcio; non sappiamo mai quali richieste ci potranno arrivare. Anche perché la maggior parte degli agenti non comprende i criteri e i parametri con cui vengono calcolati gli adeguamenti”. Che il tema della fuel surcharge, messo in evidenza dagli agenti che hanno risposto al sondaggio di TTG, sia tra i più spinosi, lo conferma anche la presidente Fiavet Ivana Jelinic, che aggiunge: “Negli ultimi anni la situazione è peggiorata. E durante l’alta stagione si aggrava ancora di più”. E non ha dubbi sul fatto che sarà un bel grattacapo per le agenzie di viaggi anche la prossima estate. Sposta un po’ l’orientamento invece Andrea Gilardi, direttore di Uvet Travel System, secondo il quale la questione va guardata da un altro punto di vista: quella delle policy dei diversi operatori. “In realtà le agenzie, prima ancora di preoccuparsi degli adeguamenti carburante, dovrebbero porsi la questione del tour operator con cui stanno prenotando. Fino a qualche anno fa c’era una sorta di allineamento - prosegue Gilardi -. Poi le policy hanno iniziato a differenziarsi”. Risultato: ora esistono strategie differenti per i diversi tour operator. E anche questo può diventare un parametro di scelta. Luca Caraffini, ceo di Geo Travel Network, sottolinea anche le tempistiche di comunicazione da parte dei tour operator. “Ho chiesto più volte agli operatori che anticipassero, chiedendo gli adeguamenti 30 giorni prima della partenza e non 20 - afferma il manager -. Questo consentirebbe perlomeno di richiedere gli importi ai clienti al momento del saldo e non quando hanno già versato l’intera cifra”.