Le Bahamas ripartono
Dopo l’uragano Dorian le attività turistiche del Paese stanno tornando alla normalità
Rimettersi in marcia il prima possibie. È questo l’imperativo delle Bahamas, che hanno messo sul piatto qualcosa come due miliardi di dollari per lasciarsi alle spalle al più presto la lunga scia di devastazione dell’uragano Dorian, il più potente che abbia mai colpito le isole. Un mega investimento per far ripartire tutte le attività soprattutto alle Abaco e a Grand Bahama, le più colpite dalla tempesta di inizio settembre.
Le altre 14 isole principali dell’arcipelago, infatti, non sono state danneggiate, come spiega il Bahamas Tourist Office.
LE STRUTTURE OPERATIVE
E proprio su Grand Bahama Island sorge una delle nove proprietà della catena alberghiera Viva Wyndham Resorts: l’all inclusive Viva Wyndham Fortuna Beach, di cui il Gruppo Alpitour ha l’esclusiva durante la stagione estiva. La struttura ha riportato danni di lieve entità, prevalentemente qualche allagamento nelle aree comuni e sradicamento di alcune zone dei giardini, ma comunque si è resa necessaria la chiusura temporanea soprattutto a causa delle condizioni dell’isola. Le attività dell’albergo saranno sospese sino al 10 dicembre 2019.“Altro resort che ha riportato danni minimi spiegano i rappresentanti del Bahamas Tourist Office - è l’Old Bahama Bay Resort & Marina, che intende riaprire il primo novembre 2019.Anche il Flamingo Bay Hotel and Marina ha subito alcuni danni, ma sta riaprendo proprio in questi giorni”.
Numerose, invece, le strutture già del tutto operative, tra cui Bell Channel Inn, Castaways Resort & Suites, Coral Beach, Dolphin Cove, Mayfield Beach, Ocean Reef Resort e Royal Islander.
Tra le strutture ricettive che lavorano normalmente il Melia Nassau Beach Resort, il Sandals Royal Bahamian e il Breezes Superclub, ma è aperto anche il Club Med Columbus Isle. L’ente, comunque, consiglia ai viaggiatori di verificare direttamente con i tour operator la situazione delle strutture prenotate. Operativi anche i porti crocieristici, con la sola eccezione di Port of Freeport a Grand Bahama.
“A questo punto - spiega l’ente - la priorità è una sola: convincere i turisti che la cosa migliore che possano fare per aiutare il Paese è venirci in vacanza”. Solo così, finalmente, le Bahamas potranno rialzare la testa.