Verso nuove alleanze
A vent’anni dalla loro nascita i grandi agglomerati di vettori sembrano non attrarre più come prima, mentre invece si moltiplicano le joint venture e gli investimenti diretti
In principio fu Star Alliance: correva l’anno 1997 e United, Lufthansa, Air Canada, Scandinavian e Thai mettevano in pista la prima alleanza globale. Due anni dopo è la volta di American, British, Cathay, Finnair e Iberia che rispondono con oneworld mentre nell’anno 2000 arriva la SkyTeam di Air France, Delta, Korean e Aeromexico, in cui entrerà anche Alitalia.
La chiusura del millennio è stata scandita dalla nascita delle grande alleanze globali del trasporto aereo, di cui oggi fanno parte circa sessanta compagnie in totale e che da subito si sono trasformate in un oggetto del desiderio da parte di quei vettori che ne erano rimasti fuori. Per il mercato un’opzione in più per fornire un miglior servizio ai passeggeri con voli in coincidenza, tariffe agevolate e l'integrazione dei programmi a punti frequent flyer.
Eppure oggi, complice anche il mutato scenario del settore, questo modello sembra non affascinare più come prima e qualche scricchiolio inizia a sentirsi. Non solo: alcuni big del settore stanno iniziando a muoversi in differenti direzioni e a creare una propria rete a colpi di joint venture o investimenti diretti. Ma andiamo con ordine.
Pochi giorni fa il ceo di Delta Air Lines Ed Bastian in un’intervista rilasciata a Bloomberg ha sferrato un duro colpo nei confronti delle alleanze globali:“Una delle cose che non ha avuto successo nel trasporto aereo sono le alleanze globali - ha detto -. E lo dico facendo autocritica. Ed è per questo che Delta sta avendo un approccio completamente diverso”. Un primo passo verso l’uscita da SkyTeam? Bastian non lo ha escluso, ma sta di fatto che altri stanno pensando a questa mossa, come ha dichiarato apertamente il ceo di Qatar Airways Akbar Al Baker e come farà Latam: dopo l’investimento di Delta dovrà lasciare oneworld, ma non entrerà in SkyTeam perché non lo ritiene più necessario. Insomma, tre big hanno fatto un primo passo che potrebbe avere anche un effetto a catena.
IL MODELLO
E allora quale sarebbe il nuovo approccio di cui parla Bastian per la sua Delta? La major Usa sta seguendo la rotta degli investimenti diretti (in stand by quello eventuali in Alitalia), ultimo dei quali il 20 per cento di Latam. Ma altre quote sono presenti in China Eastern,Air France-Klm,Virgin Atlantic (con gli ultimi due è attiva anche la joint venture transatlantica), Aeromexico.“Siamo una grande compagnia Usa, ma vogliamo diventare una grande compagnia internazionale” ha detto ancora Bastian.
Sulle stesse orme di Delta c’è poi Qatar Airways, che sta piazzando investimenti in tutto il mondo per creare una propria rete, mentre l’altra big Usa,American, sembra più orientata sulle joint venture transoceaniche. Percorsi, questi, che non sono immuni da insidie: basti pensare alla ‘lezione’ di Etihad, che ha visto fallire i propri investimenti in Europa uno dietro l’altro.
Se siamo di fronte a una nuova era è ancora presto per dirlo. Che il settore sia cambiato, questo è un dato di fatto. L. V.