I marchi storici in ginocchio
Thomas Cook e Cox & Kings: la crisi colpisce le realtà che si contendevano il titolo di aziende più antiche del settore
Si contendevano il titolo di compagnia turistica più antica del mondo. Una questione che, in realtà, oggi non ha più molto senso dirimere, dal momento che entrambi stanno condividendo un destino non troppo differente. Entrambi sotto il peso delle difficoltà finanziarie.
Thomas Cook in Europa e Cox & Kings in India sono le due aziende che, per certi versi, hanno dato il via al turismo vero e proprio. La missione era quella di connettere e far viaggiare persone e informazioni. Hanno dato lo slancio alla creazione del turismo vero e proprio. Due pionieri, due società che nel corso dei secoli sono riuscite a seguire e spesso ad anticipare il mercato. Ma che ora si trovano a dover fare i conti con una situazione che sembra non lasciare scampo.
Certo, la Thomas Cook che ha chiuso i battenti poche settimane fa non è più la stessa società fondata nel 1841 in Inghilterra. La realtà creata dall’imprenditore/viaggiatore che le ha dato il nome ha visto diversi passaggi di mano e differenti cambi di nazionalità. Nel 2001, infatti,Thomas
Cook & Son venne acquisita dai tedeschi di C&N Touristic Ag, che ne cambiarono il nome in Thomas Cook Ag. Pochi anni dopo, nel 2007, dal merger con My Travel Group nacque Thomas Cook Group, sopravvissuta fino a poco più di un mese fa.
Cox & Kings, nata in India nel 1758 ma con sedi sparse in diverse parti del mondo, ha una storia più lineare dal punto di vista societario ma non da quello dell’attività.Al suo nascere, infatti, l’azienda si occupa di logistica per i militari. Solo in seguito deciderà di approdare nel mondo del turismo in senso stretto. Motivo per cui la palma di impresa turistica più antica del mondo è rimasta ‘contesa’ con Thomas Cook, nonostante l’azienda indiana vanti una storia ben più lunga.
Mentre la vicenda del colosso europeo ha avuto ampia eco nel nostro Paese, della storia che ha avuto come protagonista Cox & Kings si è parlato molto meno. Ma gli ultimi mesi dello storico operatore non sono stati certo semplici, tra la decisione della Iata di ritirare i codici e la scelta di Virtuoso di interrompere la collaborazione.
Sui conti dell’azienda indiana pesano debiti per 100 milioni di dollari. Insomma, una situazione da cui uscire non è affatto semplice.
In un primo momento sembrava che la crisi economica e le difficoltà del turismo colpissero solo i piccoli. Ora sappiamo che non è così: anche i giganti sopravvissuti alle tempeste dei secoli possono avere difficoltà talvolta anche fatali.
Il cambio di passo dell’economia ha travolto due società che vantavano centinaia di anni di storia. Segno che nessuno si può ritenere al sicuro.