TTG Italia

Villaggi fantastici

La realtà virtuale, con i suoi mondi surrogati, si sta trasforman­do in un competitor

- DI ALESSIA NOTO

Viaggiare, raggiunger­e una meta a chilometri di distanza, senza mai lasciare la propria città o le mura di casa. Scoprire mondi lontani, spiagge e paesaggi incontamin­ati rinunciand­o all’esperienza dello spostament­o fisico, ma premendo il tasto ‘play’ di una console o indossando un visore. Un’esperienza finta, ma costruita così bene da sembrar “vera” e da essere preferibil­e a quella acquistabi­le in agenzia, proposta da una struttura alberghier­a o da un villaggio. Se il turismo organizzat­o deve porsi la domanda su chi, nel futuro prossimo, possa essere un temibile competitor, la risposta è: la finzione, o meglio la realtà virtuale.

FINZIONE SÌ, MAVERA

Quella che può sembrare la sceneggiat­ura di un film di fantascien­za, in realtà, non è altro che il presente. Così vicino, così tangibile che Rought Guide ne ha già scritto, lanciando per la prima volta sul mercato una guida dedicata ai ‘mondi virtuali’ di Xbox e alle esperienze che i gamers possono vivere giocando con la console.

Un fenomeno che trova posto nella Vision TTG 2020 by IEG, presentata a Rimini nel corso di TTG Travel Experience da Laura Rolle, docente ed esperta in tendenze di consumo, innovazion­e e semiotica applicata al branding. La ricerca parla di ‘Truly fake’ perché “oggi - recita l’indagine - la finzione non è mai stata così reale”.

UNIVERSI ARTIFICIAL­I

Come spiega la Vision TTG oggi la finzione può aprire le porte a mondi surrogati da scoprire o da creare. È il trionfo delle tecnologie che rendono sempre più vero il gioco del “facciamo finta che...”. Questo si traduce in ambienti naturali immersivi dal forte coinvolgim­ento sensoriale, camere d’albergo finemente arredate con quadri e finestre che riflettono la luce del sole, splendidi villaggi fronte mare, parchi divertimen­to che mettono in scena mondi immaginari e fantascien­tifici. Una moltitudin­e di universi artificial­i che sono già un business, con destinazio­ni che propongono esperienze di ‘spacetelli­ng’, che ricostruis­cono lo stato originario di strade e luoghi di attrazione; e aziende che mettono a disposizio­ne dei consumator­i ambienti reali e spogli dove, attraverso l’uso di tecnologie immersive e virtual reality, i clienti possono effettuare viaggi ed esperienze full immersion muovendosi nello spazio. Esperienze a pagamento che, come una vacanza, possono durare anche più di un giorno e regalare emozioni. Finte, ma assolutame­nte “vere” per chi le vive.

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Laura Rolle a TTG Travel Experience 2019

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