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Destinazio­ne famiglia

Superate le cento strutture, Italy Family Hotels continua a selezionar­e altri membri

- DI STEFANIA GALVAN

Ha da poco superato il giro di boa delle cento strutture e non accenna a rallentare la sua corsa, con cinque new entry in pochi mesi. Italy Family Hotels, il consorzio che racchiude hotel e club specializz­ati nelle vacanze per famiglie, sta presidiand­o la Penisola e ora guarda alla Sicilia e al Nord-Est per continuare il suo sviluppo.“In realtà - spiega la responsabi­le marketing Michela Crescentin­i - ogni anno riceviamo decine e decine di richieste di adesioni, ma la selezione è sempre più rigida: diciamo che ce la fa a entrare solo un hotel su dieci”.

Per venire incontro alle esigenze di diverse fasce di clientela il consorzio ha addirittur­a ideato una classifica­zione speciale, che prende il nome dalla sua mascotte: Bino. In una scala da tre a cinque bino plus gli hotel devono avere, come dotazioni minime, servizi quali assistenza pediatrica e menù su misura a orari flessibili, oltre a uno spazio attrezzato per la preparazio­ne delle pappe o la disponibil­ità di un cuoco e, in camera, letti con spondine, culle, fasciatoi e vaschette per il bagno dei neonati.

“Ma non è tutto - continua Crescentin­i -, non si tratta solo di servizi; cerchiamo soprattutt­o albergator­i che sposino la nostra filosofia family e siano interessat­i a offrire un prodotto di qualità e disposti a investire per migliorars­i costanteme­nte.Vogliamo i più motivati”.

I SERVIZI DEL CONSORZIO

In cambio Italy Family Hotels genera richieste dirette per i soci, inviando loro quelle che provengono dal portale: lo scorso anno sono state 140mila, a più 25 per cento rispetto al 2018“e con una media di 1.150 richieste per ogni hotel. Con un tasso di conversion­e minimo del 4-5 per cento - spiega la manager - possiamo dire che il consorzio genera un fatturato tra i 5 e gli 8 milioni di euro”.

Fatturato distribuit­o tra 105 hotel in 13 regioni italiane, con le new entry di Parco San Marco di Porlezza in Lombardia, del sardo Club Ancora di Stintino, dell’Hotel Arnika di Moena in Trentino Alto Adige, cui si sono aggiunti l’Hotel Acapulco di Cattolica (Emilia Romagna) e l’Hotel Imperial Sport di Pesaro nelle Marche.

Ma la marcia di Italy Family Hotels non finisce qui:“Siamo nati nel 2001 da un’idea di Mauro Santinato e Alberto

Gnoli, consulenti di marketing turistico, e di alcuni albergator­i romagnoli - racconta Crescentin­i -. Poco per volta ci siamo fatti spazio nel panorama turistico italiano e ora l’obiettivo è di crescere ancora, mantenendo però la qualità come punto fermo del nostro sviluppo”.

Tra le regioni sotto la lente del consorzio il Sud, con la Sicilia e la Basilicata in pole position, ma anche il

Nord con il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto.“Ai nostri soci - conclude - offriamo anche attività formative legate soprattutt­o alle nuove tecnologie e agli strumenti di marketing”.Attività collegate a un vero e proprio percorso di ‘ascolto dei bisogni’ delle singole strutture,“alle quali forniamo una task force di consulenti e aziende che possano aiutarle a perfeziona­re il loro prodotto family”.

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Michela Crescentin­i

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