Call 2 Action, obiettivo sport
La seconda edizione dell’evento organizzato da Geasar a Olbia pone l’accento sullo sviluppo di flussi turistici alternativi
Dal MotoGp al golf, dalla finale di Champions League ai grandi eventi come il Carnevale di Rio de Janeiro, la Tomatina di Buñol, l’Okoberfest di Monaco o il festival musicale Coachella, in California: sono le nuove motivazioni che spingono le persone a mettersi in viaggio.
Gare agonistiche e manifestazioni identitarie rappresentanto il motore del turismo moderno, ma non nei termini in cui li abbiamo sempre pensati. Se, infatti, mostre, monumenti e festival hanno funzionato finora, gli ultimi trend emergenti evidenziano come l’atteggiamento dei consumatori stia cambiando radicalmente.
Di conseguenza, anche l’offerta deve adeguarsi. In che modo?
Una risposta arriva dalla seconda edizione di Sardinia Tourism Call 2 Action, l’appuntamento formativo organizzato da Geasar all’aeroporto di Olbia e rivolto agli operatori della filiera turistica.“Cultura e sport sono due attrattori in crescita - ha spiegato Josep Ejarque, coordinatore scientifico dell’incontro -, ma occorre partire da un punto fermo: le proposte passive, quelle dove ci si limita a guardare, non vanno più. I visitatori vogliono divertirsi, essere coinvolti e agire in prima persona”.
APPUNTAMENTI FUTURI
Secondo il manager, in futuro terranno gli eventi legati alla cultura immateriale, le gare agonistiche dove i viaggiatori partecipano, per esempio la Maratona di New York e gli eventi che coivolgono direttamente gli spettatori, come la corsa dei tori a Pamplona, il Carnevale di Ivrea e Nizza e i grandi festival musicali.
La conferma arriva dai numeri:“Secondo i dati della European Travel Commission, il 10 per cento di tutti i viaggi che si fanno nel mondo è per motivi sportivi: si parte per andare a vedere una partita e ancora più spesso per praticare sport in prima persona”. Calcio, vela, golf e il mondo dei motori sono i settori che al momento muovono più persone e il dato più rilevante riguarda l'età: sono eventi che riescono ad attirare un pubblico giovane, oggi difficilmente agganciabile dal turismo organizzato.
LE NUOVE GENERAZIONI
“Le nuove generazioni non si muovono per vedere i monumenti, ma sono spinte da altre motivazioni - prosegue Ejarque -. Il fallimento di t.o. come Thomas Cook dimostra che, se non riusciamo a intercettare questo target, siamo destinati alla crisi”. Le logiche in base alle quali si muovono i Millennials sono diverse da quelle dei turisti di altre età:“Partecipazione e divertimento per loro sono fondamentali e chi organizza eventi deve tenerne conto: in Italia il 34 per cento della popolazione pratica uno o due sport. Si tratta di 20 milioni di persone, la maggioranza delle quali ha tra i 18 e i 24 anni secondo i dati del Coni”.
IL RUOLO DEL CONI
Il Coni non è stato citato a caso. L’Italia, conferma Alessandra Sensini, campionessa olimpionica di windsurf e oggi vicepresidente del Coni,“si è aggiudicata molte grandi kermesse: dalle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 ai Giochi del Mediterraneo, e altre ancora per cui sono già state fatte le richieste. Ciò significa che, come Paese, siamo in grado di organizzare grandi eventi che rappresentano un’ottima opportunità per far conoscere il territorio anche e soprattutto dal punto di vista turistico”.
Lo sport agonistico, prosegue la campionessa,“può portare un tipo di turismo del tutto nuovo e interessante: quello che ruota intorno agli allenamenti.Tantissime federazioni straniere chiedono di poter venire in Sardegna per prepararsi alle gare e noi stessi, come Federazione Nazionale Vela, abbiamo a Cagliari la base operativa dove ci alleniamo anche in inverno. Certo bisognerebbe migliorare la questione trasporti”.
IL CASO DINAMO SASSARI
La Sardegna da questo punto di vista sta facendo passi da gigante, anche se la strada per eguagliare i numeri di destinazioni come le Baleari è ancora molto lunga.
Uno degli esempi più luminosi è la Dinamo Basket Sassari, società cestistica italiana che quest’anno ha vinto per la seconda volta la Supercoppa italiana.“Il turismo sportivo è un tema di regia e di saper fare squadra - commenta il presidente della squadra, Stefano Sardara -: in Sardegna abbiamo tutto, ma serve una regia che unisca ogni pezzetto e la consapevolezza di chi siamo”.
I Giganti, come sono chiamati i giocatori della Dinamo, sono apparsi in diversi video che evidenziano il patrimonio turistico, culturale e artigianale della Sardegna e portano il nome dell’isola ovunque a livello globale.“Qui a Olbia vengono i campioni del mondo per giocare con noi e hanno al seguito decine e decine di giornalisti. Sapete qual è il club che fattura di più nell’Nba? I Knicks di New York, ovvero la squadra che vince di meno, ma che ha saputo creare un incredibile senso di appartenenza al territorio”.
“Cultura e gare sono due attrattori in crescita, ma occorre ricordare che i visitatori vogliono essere coinvolti e agire in prima persona”
JOSEP EJARQUE
Amministratore di FTourism & Marketing
“L’Italia si è aggiudicata molte grandi kermesse. Ciò significa che siamo in grado di organizzare tante manifestazioni per promuovere il territorio”
ALESSANDRA SENSINI
Vice presidente del Coni