Vallonia e la fiducia ritrovata
La regione belga ha riconquistato il mercato italiano, ma continua a investire in promozione e formazione per il trade
Paesaggi incontaminati, innumerevoli castelli e poi le città, da Liegi alla più piccola Namur passando per Mons e Tournai, ognuna con il suo inestimabile valore culturale. La Vallonia piace al mercato italiano e i numeri lo dimostrano.“Il turismo è tornato ai livelli precedenti gli attentati del 2016” spiega con soddisfazione Silvia Lenzi, direttore dell’Ufficio Belga per il Turismo Vallonia. In termini di pernottamenti lo scorso anno il nostro bacino è cresciuto del 4 per cento; la permanenza media si attesta a poco più di 2 notti e il target rimane trasversale comprendendo coppie, famiglie e piccoli gruppi.“Ogni anno scegliamo un tema per promuovere il territorio - spiega Lenzi -. Quest’anno abbiamo lavorato sul concetto di ‘Vallonia Terra d’Acqua’ mettendo in luce i fiumi, i laghi e dunque le minicrociere. Uno slow tourism per offrire dei punti di vista diversi sulla regione. Inoltre continuiamo nella nostra opera di formazione per il trade, organizzando educational per approfondire la conoscenza del territorio”.
Programmare un itinerario della Vallonia senza includere Liegi è impossibile. Esuberante, calorosa e accogliente, si è guadagnata l’appellativo di ‘Città Ardente’. Dalle specialità gastronomiche come le ‘boulets’, passando per le unicità architettoniche che la caratterizzano.
Imperdibile è la Piazza SaintLambert con il Palazzo dei Principi Vescovi, edificio che racconta una storia curiosa. Pare infatti sia stato costruito utilizzando dei progetti di Leonardo da Vinci, motivo per cui la struttura è un omaggio al Rinascimento.Vale la pena perdersi tra le vie di Liegi e scoprire il Le Thème, un ristorante che, ogni due anni, si rinnova completamente negli interni.Altro gioiello della regione è Namur, nota anche come la ‘città della lentezza’.
Ma la Vallonia è anche terra di castelli e leggende, storie lontane che ancora riecheggiano tra le mura di sontuosi manieri. “È uno dei punti di forza da spingere - sottolinea Lenzi -. Molti sono visitabili e alcuni sono diventati degli hotel”.Tappa obbligatoria per un vero e proprio ritorno al passato è la fortezza di Bouillon. È qui che si può toccare con mano il Medioevo, scoprendo i segreti del famoso Godefroid de Bouillon, noto a noi come Goffredo di Buglione. Collocata tra i meandri del fiume Semois, è reputata la più antica e interessante testimonianza dell’età feudale in Belgio. La vista dall’alto è spettacolare e se visitare le sale e i labirintici corridoi non basta, si può sempre decidere di assistere allo spettacolo di falconeria.
E chi in un castello vuole poter dormire può scegliere Château de la Poste, a soli 20 minuti da Namur, la location ideale per un soggiorno principesco.
Una piccola regione, la Vallonia, ma nello stesso tempo “uno scrigno che raggruppa tante ricchezze - conclude Lenzi - e permette di sviluppare circuiti e attività per target trasversali di clientela”.