L’azzardo di Wizz Air
Con il varo di una divisione ad Abu Dhabi la compagnia cerca di aprire un nuovo fronte che consenta di diversificare il business sfruttando la promettente area del Golfo
Potrebbe essere una felice intuizione quella avuta da Wizz Air. Un po’ come lo era stata quella di Norwegian nell’avvio del lungo raggio low cost, almeno nei primi anni. Di certo c’è che le ambizioni al suo ceo Jozsef Varadi non mancano e l’idea di creare una divisione low cost ad Abu Dhabi ha creato parecchio scalpore nel settore.Anzi, non è un caso che a stretto giro di posta sia arrivata per esempio la risposta di Etihad, che si è alleata con Air Arabia per fare nascere a sua volta un’altra low cost.
Il progetto targato Wizz Air, realizzato in collaborazione con l’Abu Dhabi Development Holding Company Pjsc, nasce seguendo diverse prospettive. Scartata l’idea di approdare nel lungo raggio per mantenere fede allo spirito low fare più stretto, il management di Wizz Air ha voluto cercare un nuovo fronte per farsi trovare pronto in caso di saturazione del mercato in Europa e in particolare nell’Est del Continente, suo core business. Contemporaneamente il segmento no frills non è particolarmente affollato in un’area dalle forti potenzialità di crescita come quella dei Paesi del Golfo e arrivare con un business model già ben rodato come quello di Wizz Air può rappresentare un punto di vantaggio rispetto alla concorrenza attuale o futura che magari all’opposto nasce dal nulla. E c’è di più: nei piani di Wizz Air non c’è solamente una rete di collegamenti all’interno dell’area, ma la creazione di un network tra l’area del Golfo e l’Europa, ponendosi come concorrenza a basso costo dei vari Emirates, Etihad ecc.
Per fare questo Jozsef Varadi punta molto in alto e lo ha detto senza mezzi termini: “Crediamo che la nuova compagnia abbia il potenziale per essere un player di rilievo nella regione e avremo una flotta di 50 aerei nel giro di dieci anni”. Insomma, il dado è tratto.