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Il viaggio di TTG Italia nelle aziende del turismo torna a Nella sede di via Pinerolo coesistono anime diverse, in
Un’insegna sobria, l’ingresso che si affaccia su una tranquilla via della periferia nord di Torino.Varcando la soglia di Settemari, non sembra quasi di trovarsi all’interno di una realtà che nel 2019 ha fatturato 98 milioni di euro, come se l’azienda volesse mantener fede a quell’understatement tipico del capoluogo piemontese. Eppure, una volta dentro gli uffici di via Pinerolo 17, nuova tappa del viaggio di #TTGPeople nelle imprese del turismo italiano, si capisce come a distanza di oltre 30 anni l’azienda sia stata capace di vivere più vite, trasformarsi e arrivare a macinare grandi numeri.
SCHEMA ALL’OLANDESE
“Se dovessimo usare una metafora calcistica - dice l’amministratore delegato di Settemari, Ezio Birondi - il nostro è un gioco all’olandese. Come nello schema ideato da Michels, tu fai il tuo ruolo, ma attacchi insieme alla squadra”.
Tutti hanno una resposabilità, ma, aggiunge,“non si è assolti dal resto”.
A Settemari lavorano quasi 90 persone, tutte parte di un grande ingranaggio, fatto di competenze, storie e anime diverse. Di persone che hanno visto la nuova Settemari dell’era Uvet, come Marco Pirola, responsabile vendite entrato nel 2017, ma anche l’azienda a conduzione familiare creata oltre 30 anni fa da Mario Roci. Come la responsabile pricing Claudia La Fata, la più longeva in azienda, da 30 anni tra le fila del t.o.. Come Olivia Beltrametti, per tutti ‘Olly’, responsabile booking di Settemari e volto di riferimento per le agenzie, nel gruppo dal ‘92.“Ricordo ancora quando facevo l’assistente ai pullman che partivano per la Costa Brava, la Costa Dorada e la Costa Blanca - dice -. E quando lanciammo Marsa Alam, l’accompagnamento in aeroporto per i voli verso Marsa e Sharm trasportando migliaia di persone”. O come Monica Albano, entrata in azienda nel ‘98 e oggi responsabile gruppi.