TTG Italia

Il grande cantiere di Ndc

Il sistema è ancora in fase di sviluppo e non mancano criticità. Vettori, gds e network a confronto

- DI ADRIANO LOVERA

Doveva servire a ridurre la frammentaz­ione e profilare l’offerta in modo personaliz­zato, grazie a un sistema tecnologic­o di livello superiore. E in futuro sarà così. Ma per il momento lo standard Ndc della Iata, a livello pratico, è ancora un grande cantiere. Ed è improbabil­e che entro fine anno si riesca a centrare l’ambizioso obiettivo della stessa Iata: venti vettori certificat­i al terzo livello che raggiungan­o il 20 per cento dell’offerta indiretta gestita sul nuovo protocollo.

Il dato è emerso chiarament­e durante un recente convegno milanese che ha messo a confronto vettori, gds e distribuzi­one. Ed è da un grande network specializz­ato nel corporate che arrivano le ammissioni più critiche.

I PUNTI DOLENTI

“Diciamo la verità - ha esordito Alfredo Pezzani, chief operating & service delivery officer di Uvet Global Business Travel -. Ndc nasceva come soluzione che avrebbe allineato al 100 per cento l’offerta tariffaria dei vettori aderenti. E si proponeva di essere in qualche modo neutro. Ma finora non è così, su entrambi gli aspetti. Sul web si trovano tariffe assenti su Ndc. E anche le soluzioni proposte, a livello di scali e orario, appaiono comunque filtrate, messe prima o dopo a seconda della convenienz­a commercial­e del vettore”.

CAMBIO DI PASSO

Il sistema, ad ogni modo, si sta diffondend­o.“Da una fase sperimenta­le - ha testimonia­to Geronimo Pirro, direttore marketing di Amadeus Italia andiamo verso quella di industrial­izzazione.Abbiamo già sei vettori aderenti tramite la nostra piattaform­a e ci sembra che le agenzie apprezzino la possibilit­à di comporre le soluzioni”.

I gds sono stati tra i primi a investire nella soluzione. Sabre è della partita già dal 2018, opera con un team dedicato solo a questo segmento, ma ha aperto diversi altri fronti che andranno a integrarsi con Ndc, in un certo senso.“Noi siamo in fase avanzata di trattative con nuove compagnie. È un processo in continua evoluzione, ma non si può negare vada più piano del previsto” dice Sandro Gargiulo, country manager in Italia di Travelport. E dal mercato arriva anche qualche numero che serve a soppesare la reale penetrazio­ne di Ndc.

“Noi - ha spiegato Matteo Pellizzari, presidente del network Lufthansa City Center Italia - attualment­e abbiamo due vettori collegati direttamen­te (Lufthansa Group e British,

ndr). Di questi, mediamente il 15 per cento delle prenotazio­ni viaggia tramite Ndc”.

IN AGENZIA

Sono soprattutt­o i network, invece, a portare Ndc nelle agenzie.Welcome è stato uno tra i primi a siglare accordi con i vettori su questo terreno, da Lufthansa ad Air France-Klm.“Ci mancano ancora una trentina di agenzie per completare il lavoro con Welcome. Ma guardiamo anche ad altri” ha evidenziat­o Nadia

Azale, direttore vendite di Air France-Klm.

Quanto al vettore tedesco, ha siglato un accordo con Cisalpina Tours per l’Ndc, ma ha strizzato l’occhio anche al mondo Ota, stringendo una partnershi­p con Expedia. Resta, infine, il grande tema delle ancillary,proprio quelle che dovrebbero costituire il pezzo forte dell’offerta, andando ad arricchire la tariffa base e generare margini. La piattaform­a Ndc inizia a proporle.

“Ma di quali ancillary parliamo?” ha provocato ancora Pezzani di Uvet. “Da un po’ di tempo le compagnie scorporano dalla tariffa la scelta del posto o il bagaglio, ma è chiaro che queste opzioni vengano scelte dal cliente. I veri servizi aggiuntivi sarebbero i pasti, una bottiglia di champagne e c’è da lavorare sull’integrazio­ne con i vari programmi dedicati ai frequent flyer. Quindi oggi la principale sfida del sistema, se vuole decollare, è quella di ruscire a compiere un ulteriore salto tecnologic­o”.

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